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Lorenzin: nessun favore agli ospedalieri per lo sblocco dei contratti

Sindacato Redazione DottNet | 20/06/2013 15:03

Il ministro Lorenzin chiude le porte ad uno sblocco della contrattazione limitata alla sanità: “Comprendo il disagio degli operatori della sanità e ho già avuto modo di confrontarmi con loro. Nella scorsa legislatura il Parlamento ha deciso di dar vita al rinnovo degli accordi nella medicina convenzionata, senza oneri economici, per adeguare le convenzioni. Adesso abbiamo l'esigenza di operare in maniera analoga per la dipendenza. L'ipotesi di una contrattazione limitata alla sanità non è percorribile”.

 Ovvero o tutti o nessuno. E in questa situazione dare ascolto alle richieste dei sindacati appare impossibile, stando a ciò che afferma il ministro. “I medici vanno valorizzati, serve una riforma della specializzazione. È necessario intervenire presto. Ne ho parlato con i ministri Carrozza, D'Alia, Saccomanni, Giovannini - ha precisato il ministro - Ci saranno risorse come i fondi che devono arrivare dall'Europa con uno ‘spicchio’ particolare per le professioni sanitarie. Senza dimenticare l'investimento nella medicina generale”. Infine, riguardo il nuovo Patto per la Salute, l’auspicio della Lorenzin è quello di far partire i lavoro entro la fine del prossimo mese di luglio. Intanto è ferma la posizione dei sindacati: sarà, infatti, sarà, infatti, sciopero nazionale entro il mese di luglio se la Dirigenza del Ssn non verrà esclusa dal blocco della contrattazione per il 2014. L’intersindacale dei Medici, Veterinari, Dirigenti sanitari ed amministrativi, tecnici e professionali dipendenti del SSN, ha espresso in una lettera inviata al Governo, al Parlamento e alle Regioni (clicca qui per scaricare il documento completo), netta contrarietà nei confronti del DPR che blocca la contrattazione per tutto il 2014 ed estende allo stesso periodo gli effetti perversi della legge 122 del 2010 che non consentono l’applicazione di istituti consolidati nei precedenti contratti di lavoro. A sostegno di tale richiesta le organizzazioni sindacali attiveranno a partire dai prossimi giorni una serie di iniziative di protesta che potranno culminare in uno sciopero nazionale entro il mese di luglio 2013.  Un primo avvertimento era stato lanciato il 3 giugno scorso: ''Cambiano i governi - scrivevano i sindacati - ma non le politiche. Dopo Tremonti e Monti anche le larghe intese non sanno resistere alla coazione a ripetere di prendere di mira servizi pubblici e servitori dello Stato con cronometrica puntualita' ''.

Cosi' ''un esproprio governativo di un diritto costituzionale viene ad aggiungersi a penalizzazioni, economiche e normative, e vere e proprie leggi speciali, emanate contro i pubblici dipendenti, di cui fanno parte i Dirigenti del Ssn''.  E ''non soddisfatto del congelamento delle retribuzioni al 2009, del blocco per un quadriennio del contratto di lavoro, e conseguente perdita del potere di acquisto delle retribuzioni di circa il 20%, dell'erosione dei fondi contrattuali, del peggioramento dei requisiti previdenziali, dell'imbarbarimento delle condizioni di lavoro, specie nelle aree di Pronto soccorso, della latitanza di risposte chiare e risolutive alla questione della responsabilità professionale, il Governo intende prolungare il blocco contrattuale e retributivo fino (ed oltre?) al 2014. Un film già visto che continua a caricare sui soliti noti, e solo su di loro, il risanamento dei conti pubblici''.  Per i sindacati ''l'attacco a ruolo e status dei dirigenti del SSN viene usato per minare alle fondamenta la sanità pubblica, malgrado una spesa inferiore alla media Ocse. La sanità italiana, definanziata ed impoverita dal punto di vista economico e professionale, appare destinata con sempre maggiore evidenza ad un ruolo povero per i poveri. Un effetto tsunami colpisce la sfera delle tutele e nessuna Regione sarà più in grado di garantire il diritto alla salute dei cittadini. Che pagheranno tutto e pagheranno caro''.  Per questo ''le organizzazioni sindacali dichiarano lo stato di agitazione delle categorie interessate, rinviando agli organismi statutari ulteriori iniziative di protesta, non escluso lo sciopero nazionale, in difesa della dignità e del valore delle professioni del Ssn, della esigibilità reale del diritto alla salute dei cittadini, del diritto costituzionale alla contrattazione''. 

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Fonte: intersindacale

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