Il ministro Lorenzin chiude le porte ad uno sblocco della contrattazione limitata alla sanità: “Comprendo il disagio degli operatori della sanità e ho già avuto modo di confrontarmi con loro. Nella scorsa legislatura il Parlamento ha deciso di dar vita al rinnovo degli accordi nella medicina convenzionata, senza oneri economici, per adeguare le convenzioni. Adesso abbiamo l'esigenza di operare in maniera analoga per la dipendenza. L'ipotesi di una contrattazione limitata alla sanità non è percorribile”.
Ovvero o tutti o nessuno. E in questa situazione dare ascolto alle richieste dei sindacati appare impossibile, stando a ciò che afferma il ministro. “I medici vanno valorizzati, serve una riforma della specializzazione. È necessario intervenire presto. Ne ho parlato con i ministri Carrozza, D'Alia, Saccomanni, Giovannini - ha precisato il ministro - Ci saranno risorse come i fondi che devono arrivare dall'Europa con uno ‘spicchio’ particolare per le professioni sanitarie. Senza dimenticare l'investimento nella medicina generale”. Infine, riguardo il nuovo Patto per la Salute, l’auspicio della Lorenzin è quello di far partire i lavoro entro la fine del prossimo mese di luglio. Intanto è ferma la posizione dei sindacati: sarà, infatti, sarà, infatti, sciopero nazionale entro il mese di luglio se la Dirigenza del Ssn non verrà esclusa dal blocco della contrattazione per il 2014. L’intersindacale dei Medici, Veterinari, Dirigenti sanitari ed amministrativi, tecnici e professionali dipendenti del SSN, ha espresso in una lettera inviata al Governo, al Parlamento e alle Regioni (clicca qui per scaricare il documento completo), netta contrarietà nei confronti del DPR che blocca la contrattazione per tutto il 2014 ed estende allo stesso periodo gli effetti perversi della legge 122 del 2010 che non consentono l’applicazione di istituti consolidati nei precedenti contratti di lavoro. A sostegno di tale richiesta le organizzazioni sindacali attiveranno a partire dai prossimi giorni una serie di iniziative di protesta che potranno culminare in uno sciopero nazionale entro il mese di luglio 2013. Un primo avvertimento era stato lanciato il 3 giugno scorso: ''Cambiano i governi - scrivevano i sindacati - ma non le politiche. Dopo Tremonti e Monti anche le larghe intese non sanno resistere alla coazione a ripetere di prendere di mira servizi pubblici e servitori dello Stato con cronometrica puntualita' ''.
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Fonte: intersindacale
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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