Primo punto, ovviamente, la concertazione. Poi il Pht e il problema dell’accesso all’innovazione, infine il governo del farmaco tra spinte federaliste e voglie di neocentralismo.
E’ densa la lista degli argomenti che Federfarma, Farmindustria e Assogenerici metteranno sul tavolo dell’Aifa l’11 luglio, data dell’incontro chiesto un mese fa dalle tre sigle per parlare di concertazione con l’Agenzia. Ne parla a Filodiretto la presidente del sindacato, Annarosa Racca, che giovedì aveva anticipato la “scaletta” dei temi all’assemblea generale di Federfarma. Ed ecco l’intervista a Racca riportata dal sito di Federfarma:
Presidente, a quanto pare dunque l’11 luglio non parlerete soltanto di comunicazione con l’Aifa…
Infatti. Nelle settimane scorse abbiamo concordato con Farmindustria e Assogenerici i temi sui quali avviare con l’Agenzia un franco e approfondito scambio di vedute. Partiremo da ciò che ci aveva spinto a chiedere l’incontro, la richiesta di una più stretta concertazione tra Aifa e filiera sui provvedimenti che riguardano il farmaco, ma poi ci allargheremo ad altre questioni.
Vediamole allora: il Pht…
Chiederemo che sia reso più flessibile, in entrata e in uscita. E’ necessario,cioè, accelerare la riclassificazione in Pht di alcuni farmaci da anni riservati all’uso ospedaliero e ormai ampiamente collaudati nell’impiego, così come è necessario che alcune molecole da molto tempo confinate nella distribuzione diretta vengano passate sul territorio, perché non ci sono più ragioni cliniche a imporne la dispensazione sotto controllo ospedaliero. Sono ameno cinque anni che non si vedono farmaci innovativi in fascia A.
Quindi il governo del farmaco…
Vorremmo che nella farmaceutica il federalismo sanitario facesse qualche passo indietro. In altri termini, urge ripristinare una cabina di regia a livello centrale che restituisca uniformità e omogeneità all’assistenza farmaceutica. Le differenze oggi esistenti tra le Regioni – e persino tra le Asl – in materia di diretta, rimborsabilità, generici e servizio farmaceutico non sono più sostenibili. Né per i cittadini, né per i titolari e i produttori.
Parlerete anche di remunerazione?
Assolutamente sì. Lo faremo anche grazie alle aperture di Farmindustria, che pur conservando alcuni dubbi sulla riforma ha accettato la nostra richiesta di portare la questione davanti all’Aifa. E’ un segnale del sereno che siamo riusciti tutti a riportare nei rapporti interni alla filiera.
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Fonte: Federfarma
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