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Fnomceo: 8mila i medici precari in sanità e 10mila i dentisti abusivi

Professione Redazione DottNet | 09/07/2013 06:59

In sanità ci sono ''30-40mila precari, di cui 8mila medici'' guardando solo ai contratti ''a tempo determinato, senza contare altre forme di precarietà, concentrate peraltro in punti nevralgici dell'assistenza, in particolare in alcune Regioni''.

Lo ha sottolineato Sergio Bovenga, rappresentante della Federazione degli Ordini dei medici (FnomCeo) in audizione davanti alle commissioni Affari sociali e Bilancio della Camera per l'indagine conoscitiva sulla sfida della tutela della salute tra nuove esigenze del sistema sanitario e obiettivi di finanza pubblica.  ''Senza compliance dei protagonisti - ha osservato - le organizzazioni si impoveriscono'' e ''davanti a trasformazioni di larga portata che stiamo affrontando in questi anni, centinaia di migliaia di professionisti vivono in un clima di incertezza economica e professionale, considerati anonimi fattori produttivi'' da un sistema che ''subordina le finalita' sanitarie alla tenuta dei conti''.  Alle difficolta' legate al personale, ha ricordato, si aggiunge poi la mancanza di nuovi medici specializzati, ed ''emblematico e' il fenomeno della formazione in medicina generale''. Ormai e' a regime, ha ricordato, ''il decreto del Miur che porta a 5 gli anni di specializzazione in medicina e a 6 quelli in chirurgia'' a fronte di una ''insufficienza di contratti di formazione che quest'anno sono 500 in meno rispetto alle esigenze'' e che ''a regole invariate il prossimo anno saranno 2mila in meno, confinando in questa specie di imbuto migliaia di giovani medici laureati ma senza prospettive di qualificazione professionale e di accesso al Servizio sanitario nazionale''.

Notizie allarmanti anche dal fronte dei dentisti: ''Sono diecimila in Italia i dentisti abusivi'', afferma Gianfranco Prada, presidente dell'Associazione nazionale dentisti italiani (Andi), nel corso dell'audizione davanti alle commissioni congiunte della Camera, Affari sociali e Bilancio, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul Ssn.  ''L'offerta di odontoiatria italiana - ha spiegato - oggi è in eccesso rispetto al fabbisogno: un dentista ogni 1042 abitanti, mentre l'Oms dice che deve essere uno ogni 2mila nei Paesi industrializzati'' e la ragione è da ricercare anche nell'abusivismo. Peraltro, la domanda di cure continua a ridursi, e se già nel 2005 solo il 40% degli italiani andava dal dentista, nel 2011 la percentuale e' scesa al 32%. In più la riduzione della domanda ha determinato ''una riduzione delle cure e un peggioramento della salute orale. Le cure oggi sono solo di emergenza, per curare infezioni o dolore, ma non protesi. Nei prossimi anni ci sarà una vera e propria emergenza odontoiatrica, le richieste saranno sempre maggiori'' 

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Fonte: Fnomceo

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