I medici dovrebbero essere coinvolti nella definizione del Patto per la Salute. Lo afferma il Segretario Nazionale dell'Anaao Assomed, Costantino Troise, alla vigilia dell'incontro tra Ministro della salute e Regioni.
''E' certamente una buona notizia la ripresa del percorso per la definizione del nuovo Patto della salute - spiega Troise -. Auspichiamo, però, che come ha assicurato il Ministro, i professionisti dipendenti del SSN, insieme con le ragioni del loro lavoro, possano esserne protagonisti''. La sostenibilità non solo economica del servizio sanitario, aggiunge il segretario dell'associazione dei dirigenti medici, richiede un vero patto sociale che recluti le intelligenze e le competenze dei medici dipendenti agli obiettivi che si intendono raggiungere. ''Non vediamo come si possa parlare di livelli di assistenza sanitaria senza definire i livelli organizzativi delle strutture - sottolinea Troise - essendo ormai evidente l’asimmetria tra ciò che si deve fare e ciò che si può fare. L’agenda del Patto non può affrontare le problematiche del personale, che pure del SSN rappresenta la principale e più costosa risorsa, auto-attribuendosi una delega che nessuno ha concesso al Ministro o alle Regioni. Né pensare di muoversi nel vuoto di uno spazio contrattuale che sia strumento di cambiamento e di riconciliazione della dimensione organizzativa con quella del lavoro''.
I sindacati al ministro: "Un segnale forte e tangibile sulla valorizzazione delle professioni sanitarie. E garanzie sul fronte della tenuta dei livelli essenziali di assistenza in tutto il Paese, per tutti i cittadini". Queste le richiesta formulate da Rossana Dettori, Giovanni Faverin e Giovanni Torluccio - segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl - all'incontro tenuto stamane con la Ministra della Salute Beatrice Lorenzin, che ha dato la propria disponibilità a proseguire il confronto su queste direttrici. All'incontro i sindacati hanno presentato l'agenda delle cosa da fare: "A partire dai contratti di lavoro, ma anche dalle grandi incompiute: competenze, profili professionali, formazione, precarietà.
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Fonte: anaao
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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