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Menarini, puntiamo sui giovani

Aziende Redazione DottNet | 12/09/2013 16:22

''Vogliamo che questo formidabile team di ricercatori resti a guidare la Silicon Biosystems, per esplorare tutte le possibilità terapeutiche. Ci sono potenzialità infinite per i loro brevetti, per il loro sistema che isola cellule rare. E noi possiamo mettere i nostri numeri a disposizione per migliorare la vita di tanti pazienti'': è Lucia Aleotti a spiegarlo, presidente dell'Azienda farmaceutica Menarini che ha investito sulla piccola start up che ha messo a punto un nuovo sistema di diagnosi per individuare le cellule tumorali.

 ''Ancora una volta abbiamo deciso di investire sulla ricerca di altissima qualità in Italia - ha spiegato Alberto Giovanni Aleotti, vicepresidente del gruppo che proprio ieri ha presentato la nuova espansione - in un quadro di sistema che siamo certo ci darà grandi risultati. In un momento in cui si parla tanto di fughe di cervelli e di scarsa competitività del nostro paese siamo felici di presentare un'azione che si muove nella direzione opposta''. La tecnologia di Silicon Biosystems, per ora utilizzata a livello di ricerca ma in corso di validazione per poter realizzare le diagnosi sull'uomo, è già utilizzata in 20 centri di ricerca di cui 8 in Italia.  I due giovani ricercatori italiani della Silicon BioSystems, Gianni Medoro e Nicolò Manaresi, ora assorbita dall'azienda farmaceutica toscana, hanno messo a punto una metodo che individua le singole cellule tumorali trasferendole in una micro-provetta dove vengono raccolte, complete, vive e vitali a disposizione delle indagini del ricercatore.

Un computer intrappola le cellule desiderate in campi elettrici e le "guida" gentilmente, senza contatti o frizioni, fino a raccoglierle, intatte, vive e vitali, in una piccola provetta, a disposizione del ricercatore. ''Le cellule sono entrate nell'era digitale'', ha spiegato quest'ultimo.

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Fonte: menarini

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