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Lavorare nella sanità: le specializzazioni più richieste

Professione Redazione DottNet | 12/09/2013 16:26

Grande interesse hanno suscitato i nostri articoli sul lavoro in Europa: vediamo allora quali sono le professionalità più richieste nella sanità. Secondo la Commissione europea, tra il 2008 e il 2012 l'occupazione nel comparto è cresciuta di quasi il 2% l'anno. In controtendenza rispetto alla fase di disoccupazione record, con il 12% di senza lavoro nell'Eurozona e il doppio fra i giovani sotto i 25 anni.

 L'Italia è tra i Paesi in cerca di addetti in un settore che in Europa, negli ultimi 12 mesi, ha visto assumere un milione di persone. Anche se, nell'ultimo trimestre 2012, il loro numero è sceso. Per la prima volta dal 2010. L'occupazione nella sanità - Oggi in Europa un lavoratore su dieci lavora nel comparto, con tassi ancora superiori in Germania e Gran Bretagna. Nella classifica delle occupazioni a più rapida crescita tra il 2011 e il 2012 stilata dalla Ue, al primo posto ci sono quelle che riguardano le cure personali. Altre tre professioni sanitarie rientrano nel gruppo delle 25 in espansione: personale infermieristico e ostetrico, tecnici medici e farmaceutici e altre figure come dentisti, farmacisti e fisioterapisti. Nel medio termine, le prospettive di lavoro più promettenti sarebbero quelle di infermieri e ostetriche. Succede, sostiene sempre la ricerca della Commissione Ue, perché tra gli addetti aumentano i vicini alla pensione. Ma anche per il numero insufficiente di infermieri formati, unito alla scarsa propensione ai lavori impegnativi dal punto di vista fisico.

L'Osservatorio dei posti di lavoro vacanti della Commissione europea, fonte delle stime, inserisce l'Italia tra i Paesi con più richieste, insieme a Francia, Germania e Gran Bretagna. Nel nostro Paese, nel quarto trimestre 2012 i servizi alla persona nell'assistenza sanitaria impiegavano 546.200 addetti, in aumento di 89.200 unità rispetto allo stesso periodo dell'anno prima. All'origine del fenomeno, secondo l'analisi trimestrale, ci sono l'invecchiamento della popolazione, lo sviluppo tecnologico nei trattamenti sanitari, le aspettative dei cittadini di servizi più efficienti e la maggiore importanza della prevenzione. La crescita dell'impiego nella sanità contrasta con il calo del 4% su base annua nella richiesta di lavoro dell'Unione. Anche se tra ottobre e dicembre 2012 il numero degli assunti è sceso, del 5%, pure nel gruppo "operatori sanitari". È la prima volta che succede dal secondo trimestre del 2010.

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Fonte: Commissione europea

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