Il futuro delle aziende farmaceutiche si chiama formazione. Non è un caso infatti che il 57% di esse ha attivato corsi tecnico-scientifici e la stessa percentuale di aziende ha investito sulla formazione cosiddetta “regolatoria”, ovvero sicurezza, privacy, gestione delle gare d’appalto, fiscalità, norme ambientali, farmacovigilanza.
Secondo quanto evidenziato dallo studio “Analisi e valutazione delle esigenze in ambito formativo dell’Area Pharma” condotto da B-ASC (Bicocca Applied Statistics Center), centro di ricerca del Dipartimento di Economia, Metodi Quantitativi e Strategia di Impresa dell’Università di Milano–Bicocca grazie a un finanziamento di Adecco Formazione S.r.l le competenze manageriali non sempre sono adeguatamente presenti e sviluppate. Lo studio, che ha analizzato i comportamenti, le esigenze attuali e le aspettative future in ambito formazione e sviluppo delle risorse umane delle aziende operanti nel settore farmaceutico e medicale, ha coinvolto 20 responsabili della formazione delle più importanti multinazionali dell’area Pharma operanti in Italia e si è conclusa a giugno 2013.
La qualità della formazione: il 76,2% degli intervistati ritiene che nel comparto farmaceutico la formazione sia adeguata e sufficiente: tutte le aziende interpellate hanno attivato almeno un intervento formativo mentre quasi la metà ne ha avviati oltre venti nell’ultimo anno.
Occorrono svolte: "L’82% degli intervistati - spiega Paolo Mariani, docente di statistica aziendale dell’Università di Milano-Bicocca e coordinatore dello studio - crede che il mercato, tradizionalmente statico, stia diventando più competitivo. Inizia a delinearsi l’esigenza di un maggior focus sull’aspetto gestionale, che vede anche la presenza di leve di sviluppo quasi del tutto assenti negli interventi formativi degli anni scorsi, come quella del Market Access, cioè un trait d’union tra le aziende farmaceutiche e le strutture sanitarie local". Il 55% dei responsabili della formazione aziendale in area Pharma si reputa molto e abbastanza d’accordo con l’esigenza di un approccio formativo innovativo nella gestione e nello sviluppo delle strutture e delle figure aziendali in ambito manageriale, anche se "non è ancora ben definito cosa intendano per innovativo".
Il futuro:La carenza di un management qualificato e reattivo ai cambiamenti del mercato si sta dimostrando il punto debole, soprattutto nel contesto farmaceutico da sempre poco competitivo ma che ormai sta operando in un mercato economico in crisi. Gli ambiti formativi considerati cruciali sono lo sviluppo delle relazioni con i clienti e con i medici (60,9%) e la formazione manageriale (52,2%), con una particolare attenzione al Market Access (26,1%). "I dati delle ricerche internazionali del settore formativo - conclude Roberto Pancaldi, head di Adecco Formazione - dimostrano quanto, in un momento di difficoltà economica complessiva, le aziende tendano sempre più ad investire in maniera oculata solo su quelle attività formative rivolte all’implementazione di competenze core e distintive per la funzione di ogni collaboratore e per il business dell’azienda. Le tendenze sui fabbisogni formativi delle aziende farmaceutiche, così come evidenziate dalla ricerca svolta da Adecco Formazione e dall’Università di Milano-Bicocca confermano questo comportamento delle aziende di settore e incoraggiano quelle scuole di formazione che, come Adecco Formazione, hanno deciso di investire su processi formativi ad alto valore aggiunto che prevedono dall’analisi dei bisogni e delle competenze fino alla loro certificazione, passando dall’erogazione di percorsi centrati sullo sviluppo delle competenze stesse".
Se l’articolo ti è piaciuto inoltralo ad un collega utilizzando l’apposita funzione
Fonte: Bicocca Applied Statistics Center
Nel nostro Paese sono 3 milioni i cari che li assistono e si accorgono dei primi segnali della malattia, spesso subdoli da identificare, anche se intervenire precocemente offre nuove opportunità per rallentarne la progressione
Axa, 25% società Fortune 500 userà skill di persone autistiche
Secondo le loro testimonianze, gli imprenditori spesso si sentono abbandonati, sperimentano la Sindrome dell'Impostore e le scarse opportunità di incontrare i diversi stakeholder dell'ecosistema dell'innovazione
Il Programma Fertility Benefit risponde all’attenzione da sempre dedicata da Merck ai propri dipendenti, promuovendo un ambiente di lavoro inclusivo, all’insegna del benessere e della condivisione
Nel nostro Paese sono 3 milioni i cari che li assistono e si accorgono dei primi segnali della malattia, spesso subdoli da identificare, anche se intervenire precocemente offre nuove opportunità per rallentarne la progressione
Axa, 25% società Fortune 500 userà skill di persone autistiche
Secondo le loro testimonianze, gli imprenditori spesso si sentono abbandonati, sperimentano la Sindrome dell'Impostore e le scarse opportunità di incontrare i diversi stakeholder dell'ecosistema dell'innovazione
Il Programma Fertility Benefit risponde all’attenzione da sempre dedicata da Merck ai propri dipendenti, promuovendo un ambiente di lavoro inclusivo, all’insegna del benessere e della condivisione
Commenti