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Smi, in aumento in Campania le aggressioni ai medici

Sindacato Redazione DottNet | 21/10/2013 15:09

Almeno 50 aggressioni al giorno a medici e personale sanitario in tutta la Campania. A denunciarlo è il Sindacato medici italiani (Smi) riunito sabato per l'annuale convegno dedicato ai temi della sanità dal titolo "Riorganizzazione del territorio e nuova ospedalità in Campania tra risorse e risparmi".

Dagli insulti di vario genere alle minacce, dagli sputi ai veri e propri pestaggi ai danneggiamenti alle strutture sanitarie fino ad arrivare a un recente episodio di violenza sessuale. E non solo. Stando alla denuncia del Sindacato medici italiani (Smi) che cita l'ultima inchiesta parlamentare sull'efficienza del servizio sanitario nazionale, da un'indagine a campione è emerso che, in caso di scossa di terremoto, il 75% delle strutture subirebbe gravi danni. A Napoli il più esposto a questo rischio è lo storico ospedale Annunziata. ''E' un fatto gravissimo - dicono il presidente nazionale e il segretario organizzativo regionale dello Smi, Giuseppe Del Barone e Mario Iovane - L'ospedale dovrebbe essere il luogo più sicuro, dovrebbe garantire il massimo della tranquillità ai pazienti e ai professionisti che vi operano.

E invece ci troviamo ancora di fronte a situazioni di profondo degrado che addirittura mettono a rischio la vita delle persone''. A Napoli, dicono i sindacalisti, due corpi dello storico ospedale Annunziata che risalgono al 1889 sono nella black list delle strutture più pericolose. ''La cosa più grave - aggiungono Del Barone e Iovane - è che non è mai stata fatta una ricognizione completa sulla sicurezza statica delle strutture. Conosciamo l'attenzione del presidente Caldoro per queste tematiche e a lui facciamo appello affinchè si prepari un rapporto preciso e dettagliato sulle negatività degli ospedali campani''.

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Fonte: smi

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