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Anaao, per i candidati Pd la sanità non esiste

Sindacato Redazione DottNet | 19/11/2013 16:44

''Elemento comune'' nel dibattito delle primarie del Partito democratico è ''l'assenza dalla vostra agenda politica, e quindi dall'idea di Paese che comunicate, del tema sanità, vittima quasi di una rimozione collettiva e di una espulsione dal discorso pubblico". E' quanto ha scritto Costantino Troise, segretario dell'Anaao-Assomed, il principale sindacato dei medici ospedalieri, in una lettera ai candidati alla segreteria del Pd, Giuseppe Civati, Giovanni Cuperlo e Matteo Renzi.

 "Tanto più - si legge nel testo - mentre si annunciano più o meno grandi cambiamenti e nel momento in cui la sanità pubblica appare, sotto la spinta di politiche cieche e lineari, ad un punto di crisi, forse senza ritorno, ed il Servizio Sanitario Nazionale perde pezzi di equità e universalismo e da più parti si dubita della sua stessa sostenibilità".  Per il sindacato sarebbe quindi "opportuno, anzi doveroso e necessario, spendersi nella materia come si è fatto con le pagine dedicate (giustamente) all'istruzione, al lavoro, alla ricerca, alle pensioni, all'equità fiscale e via elencando i diritti universali. Parlare di sanità pubblica oggi significa, infatti, parlare di coesione sociale, di democrazia, di solidarietà fiscale, libertà delle persone, diritti di cittadinanza, valore del lavoro, merito e competenza professionale oltre che riconoscere il ruolo dei medici chiamati, insieme con gli altri operatori, a garantire tutti i giorni e tutte le notti dell'anno, la tutela della salute di tutti i cittadini.

Dell'unico diritto, cioè, che la Costituzione definisce "fondamentale", oggi declinato in 21 modalità differenti fino a rischiare di essere negato in molte parti del Paese".  "Elezioni per la scelta di un governo o di un segretario politico dovrebbero essere occasione per esporre ai cittadini la propria posizione su temi centrali nella vita e nei valori di un paese civile, quale è la Sanità, che necessita di attenzione e di politiche sanitarie declinate in una idea nazionale alla altezza delle sfide di oggi. Il rischio - conclude Trosie - è che un sistema si consumi aspettando Godot privando i cittadini italiani di una grande conquista sociale".

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Fonte: anaao

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