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Smi, 50mila medici sono precari

Sindacato Redazione DottNet | 23/11/2013 10:41

La precarietà colpisce 50.000 medici e danneggia i pazienti, ma si prospetta una via d'uscita: la richiesta di una procedura d'infrazione per l'Italia, seguendo l'esempio di quanto accaduto per i precari della scuola. Di questo si è discusso oggi in occasione del convegno organizzato, a Tivoli, dal Sindacato dei Medici Italiani (Smi), "Il precariato nuoce alla salute". "Sono il 10-12% di tutto il personale medico del Servizio sanitario. Circa 20.000, solo tra dipendenti, guardia medica, emergenza e specialistica ambulatoriale, dove la situazione è ancor più grave e gli incarichi vengono dati di 3 mesi in 3 mesi".

 Se poi aggiungiamo infermieri, psicologi e farmacisti, ma anche circa 1000 che operano per l'Inps con natura libero professionale si raggiungono i 50.000 precari", spiega il segretario nazionale dello Smi Salvo Calì. Una situazione che definisce 'endemica' ed "esplosiva", in particolare al Sud, dove "molti professionisti a tempo determinato, di rinnovo in rinnovo, hanno maturato 15 anni di precariato". Al centro dell'incontro, anche il decreto di stabilizzazione dei precari in discussione a Palazzo Chigi e, in particolare, le sue lacune. In primo luogo, il mancato sblocco del turn over, che impedisce le assunzioni in molte Regioni, perché "solo superato questo, potremo fare i concorsi e assumere". Inoltre, nota Calì, nella bozza "non si vincolano le regioni ad assumere, né gli si dà una tabella di marcia di qui al 2016.

In pratica si disciplinano i concorsi ma non si obbligano le Regioni ad assumere, creando confusione istituzionale". La via d'uscita potrebbe essere un ricorso all'Unione Europea. "Metteremo in moto tutte le iniziative necessarie per risolvere la situazione - promette Calì - fino a chiedere che venga aperta una procedura di infrazione per i precari della sanità, come già fatto per quella scuola. E avremmo ottime possibilità di vederci dare ragione". 

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Fonte: smi

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