Da oggi c'è un motivo in più, suggerito dalla biologia molecolare, per fare attività fisica regolare, mangiare sano ed evitare di "mettere su pancia". L'accumulo di grasso infatti, soprattutto a livello del giro vita - oltre 94-95 cm nell'uomo e 80-82 cm nella donna - scatena un 'fuoco nemico', un'infiammazione cronica di basso grado che, pur se invisibile ad occhio nudo, attiva una serie di processi che conducono al diabete e alle malattie cardiovascolari.
Ma anche al tumore. In questo contesto, un ruolo chiave nello sviluppo del diabete di tipo 2 è svolto da RANKL, una proteina pro-infiammatoria in grado di attivare il fattore NF-kB, uno dei principali attori dell'infiammazione. E' la scoperta, giunta a coronamento di un ventennio di studi, presentata da Stefan Kiechl, del Dipartimento di Neurologia dell'Università di Innsbruck (Austria), nell'ambito delle due Lecture organizzate da Fondazione Sigma-Tau con il patrocinio della Società Italiana di Diabetologia (Sid) a Roma (al Cnr) e Milano (al S.Raffaele Scientific Institute), e promosse da Enzo Bonora, ordinario di Endocrinologia all'Università di Verona e presidente eletto della Sid. Kiechl e colleghi hanno scoperto che questa infiammazione cronica rappresenta l'anello di congiunzione tra il diabete e le malattie cardiovascolari. Nella pratica clinica, però, non è possibile 'misurare' l'NFkB, ma è possibile dosare nel sangue i livelli della proteina RANKL, che va ad attivare l'NFkB, che a sua volta determina e mantiene questa infiammazione cronica, capace di spianare la strada verso il diabete e le malattie cardiovascolari.
Fonte: sid, sigma tau
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