Nel 2012, a causa del blocco del turnover e dei numerosi pensionamenti, secondo i dati del Censis, il numero dei dipendenti pubblici è sceso di 130.000 unità (-4%) passando da 3,23 milioni a 3,1 milioni. Sono dunque proprio i dipendenti pubblici a pagare per primi il prezzo della crisi economica.
La denuncia viene dalla Cosmed, la maggiore confederazione sindacale della Dirigenza del Pubblico Impiego, che stamattina dedica a questo tema un incontro dal titolo 'Pubbliche amministrazioni. L'impatto della crisi sulla pubblica amministrazione e sul Welfare. Le scelte indispensabili'. Tutte le leggi degli ultimi cinque anni, hanno previsto penalizzazioni specifiche per i dipendenti pubblici, diventati bersaglio fisso di misure restrittive rispetto alla retribuzione e all'equità fiscale. Come una nuova proroga della soppressione del contratto di lavoro e del blocco delle retribuzioni individuali, oltre alla soppressione dell'indennità di vacanza contrattuale fino al 2017, solo per citare gli ultimi provvedimenti previsti dalla Legge di Stabilità 2014. Ma è dal 2010, è l'allarme della Cosmed, che questa tendenza a penalizzare i dipendenti pubblici, va avanti, con l'introduzione di norme come l'esclusione dei dipendenti pubblici dal pensionamento anticipato e dalle detrazioni fiscali per la previdenza integrativa, fino alla penalizzazioni economiche in caso di malattia. In un quadro politico sempre più frammentato, con l'economia in stagnazione, per la Cosmed, che conta circa 30.000 iscritti e riunisce diverse sigle tra cui Annao Assomed (Associazione Medici Dirigenti) e la Fvm (Federazione veterinari e medici), si impongono scelte nette, in primo luogo, la semplificazione delle assunzioni e la riduzione del carico fiscale sul lavoro, "la riapertura della stagione contrattuale" e, nell'ottica della Spending Review, "maggiore responsabilizzazione dei dirigenti, che conoscono meglio di chiunque altro i processi produttivi".
Anaao: "Serve un ministero della Salute forte, affinché il Servizio Sanitario non sia solo 'pubblico', ma anche 'nazionale' e non basato su 21 sistemi sanitari regionali diversi". A dirlo è Costantino Troise, segretario dell'Anaao, associazione che riunisce i medici dirigenti a margine del convegno della Cosmed, la maggiore confederazione sindacale della Dirigenza del Pubblico Impiego.
Se l’articolo ti è piaciuto inoltralo ad un collega utilizzando l’apposita funzione
Fonte: cosmed, anaao
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
Commenti