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Non referta un tumore: radiologa deve risarcire all'Asl 250mila euro

Un medico radiologo dell'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure non aveva refertato un tumore al polmone nonostante fosse ben visibile nella radiografia e per questo l'Asl 2 di Savona ha dovuto risarcire, con 250 mila euro, i familiari del paziente deceduto per la grave malattia.

La procura della Corte dei Conti della Liguria ha citato per danno erariale la radiologa in questione che, se condannata, dovra' risarcire all'Asl2 i 250 mila euro. I giudici contabili, al termine dell'udienza, si sono riservati la decisione e la sentenza è prevista nelle prossime settimane. I fatti risalgono al 2009. Il medico non aveva refertato la lesione polmonare e solo a distanza di nove mesi, quando il paziente aveva iniziato a stare male, gli e' stato diagnosticato il tumore. I familiari dell'uomo, deceduto a seguito della malattia, avevano sporto denuncia nei confronti della dottoressa.

L'Asl2 aveva risarcito i familiari dopo una transazione. Da qui la rivalsa sul medico. "L'errore commesso dal medico radiologo è oggettivo e grossolano - ha scritto il procuratore Gabriele Vinciguerra nella sua esposizione. - Si trattava di un paziente a rischio, e il medico non si è accorto di un tumore di oltre tre centimetri. E' un errore grave. Tre perizie lo hanno dimostrato. E' stato proprio questo errore a provocare il danno patrimoniale all'Asl2

Commenti

Amedeo Antoniella | 04/05/2014 13:55

Comprendo perfettamente il caso perché proprio di recente ho corso lo stesso rischio e mi sono salvato in corner per la presenza di minime alterazioni all'ilo Dx. che mi hanno indotto, per prudenza, a richiedere un TC. Alla TC neoplasia dell'apice polmonare Dx. di 3 cm. praticamente invisibile e vi garantisco che non vi erano difetti tecnici nel radiogramma.
Antoniella Amedeo.

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Guido Giannecchini | 21/04/2014 17:09

Ci sono dei magistrati che possono distruggere la vita di una persona con sentenze che si dimostrano poi sbagliate. L'errore di quel magistrato e' a quel punto ben evidente. Ma malgrado questo e' lo Stato che risarcira' il malcapitato, se sara' deciso un indennizzo. E' veramente grave che la Procura della Corte dei Conti della Liguria abbia citato per danno erariale la Collega Radiologa, che in caso di condanna sara' costretta a risarcire la ASL dei 250.000 euro sborsati per il paziente danneggiato dalla mancata diagnosi. Questo e' un fatto particolarmente grave primo perche' la ASL dovrebbe essere risarcita dalla Assicurazione, secondo perche' rappresenterebbe un pericoloso precedente per i futuri contenziosi fra Medico Ospedaliero e Paziente, ormai tanto comuni. Purtroppo i Medici, soprattutto Ospedalieri, oberati di lavoro per le bramosie delle Aziende Sanitarie a cui interessano di piu' il numero alto di prestazioni, che la qualita' delle stesse, possono sbagliare, non certo in genere per cattiva volonta', ma perche' spesso costretti a lavorare in condizioni difficili, come rilevato da molti Colleghi che sono intervenuti in sostegno della Collega Radiologa. Pertanto, nel caso in cui ci fosse la condanna della Radiologa al risarcimento della ASL, sarebbe bene che i Medici Ospedalieri Italiani, di cui mi pregio di avere fatto parte per oltre trenta anni, mettessero in atto tutte le forme di lotta possibili per evitare che cose di questo genere dovessero ancore ripetersi!

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Massimo Piroddi | 18/04/2014 09:42

qui pensano che le nostre giustificazioni siano pacchiane ed ovvie e solo a difesa della categoria ed a discapito dei pazienti, quando si parla di errore oggettivo e grossolano, ad esempio in un ospedale di frontiera come il mio anche con 160.000 prestazioni all'anno (70% di PS), e' facile far ricadere sempre la colpa sul medico. Ma a noi chi ci tutela.

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Giampiero Neri | 17/04/2014 22:01

Giampiero Neri
Quante radiografie aveva dovuto visionare e refertare la sfortunata collega? Non è sempre colpa del medico, l'errore è dovuto spesso anche al numero sempre più crescente di "prestazioni" (una volta si diceva "pazienti") ed alla frenetica ricerca di soddisfare le richieste dell'amministrazione che tolgono spazio alla riflessione e conducono all'errore. Poi quelli che pagano non sono gli amministrativi ma i medici. Bisogna riflettere anche su questo e dire una volta per tutte che più alto è il numero delle "prestazioni" più è bassa la loro qualità.

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Francesca Dini | 17/04/2014 19:30

Non so cosa succeda a Pisa, ma a Firenze (sempre civilissima (!!!) Toscana) in tutte le strutture pubbliche, compresi i Dea, vengono rilasciati i CD con referti allegati. Solo per gli esami eseguiti su pazienti ricoverati bisogna richiedere il CD e pagare! Il problema dei radiologi è che se si sbaglia, c'è sempre qualche perito che col senno di poi ed in condizioni di assolut rilassatezza può evidenziare l'errore.

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