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Giannini: accesso a Medicina, si cambia da luglio. No di Fnomceo

Professione Redazione DottNet | 21/05/2014 16:04

Intendo rivisitare il sistema di selezione, prendendo a modello il sistema francese (accesso al primo anno libero e selezione alla fine di esso su base meritocratica). Entro la fine di luglio formulerò la proposta e le nuove regole". Lo ha detto, riferendosi al test per l'accesso a Medicina, il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, rispondendo a una domanda sulla pagina Facebook di Scelta Civica.

Il ministro ha anche parlato delle scuole di specializzazione: "il Miur ha trovato una quota di fondi per arrivare a un aumento che però non è sufficiente al ripristino delle quote dello scorso anno. Abbiamo chiesto al Mef di aggiungere i fondi mancanti".

 

L’addio ai test per l’ingresso a Medicina,  fa infuriare la Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici e odontoiatri) contraria all’ipotesi. “Riteniamo che l’immissione al primo anno di Medicina di tutti quelli che vogliono intraprende la professione, un esercito di 80 mila candidati ogni anno, possa mettere in crisi le università e ridurre la possibilità di un accesso allo studio di qualità. La proposta della Giannini potrebbe distruggere la formazione che viene fatta nel primo anno”, afferma all’Adnkronos Salute Maurizio Benato, vice presidente della Fnomceo. “Metteremo in atto tutte le possibilità che abbiamo come Federazione degli Ordini dei medici – precisa Benato – per ostacolare questa riforma che non risolve le criticità, che pur ci sono nel numero chiuso, e rischia di farci tornare indietro di decenni”. Secondo Benato anche l’ipotesi di optare per un modello francese, avanzata dal ministro, non è praticabile: “Gli esami del primo anno hanno molte scienze come chimica, fisica e biologia, elementi costitutivi del bagaglio degli studenti che accedono a queste facoltà. Fare una selezione dura dei futuri medici – conclude – come dice la Giannini solo al secondo anno, ci lascia molto perplessi e mette nelle mani dei singoli atenei una discrezionalità troppo forte”.

 

Benvenuta tra noi, Ministro Giannini!": con queste parole il presidente del Veneto Luca Zaia commenta l'annuncio, dato via Facebook dal Ministro per l'Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini, che entro luglio sarà formulata la proposta ministeriale per il superamento dei test di accesso alle facoltà di medicina. "Ogni cosa va bene - rileva - purché sia posta la parola fine ad un numero chiuso pesantemente discriminatorio, perché determinato da ridicoli test a crocette secondo i quali potrebbe essere un bravo medico chi indovina di che colore era il cavallo di Garibaldi". "Come chiedo fin dal lontano 2 novembre 2013 - aggiunge - è urgente e giusto introdurre un criterio di severa selezione attraverso gli esami: può andar bene il sistema 'francese', accesso libero al primo anno e selezione meritocratica alla fine dello stesso, o uno diverso, purché sia sempre il merito a decidere chi va avanti, e non una lotteria che promuove i più fortunati, costringendo tutti gli altri a rivolgersi al costosissimo mercato privato dei tutor per l'estero e tagliando così fuori tutti quei ragazzi le cui famiglie non possono permettersi di spendere decine di migliaia di dollari l'anno". "Dalle buone intenzioni - conclude Zaia - ora bisogna passare in fretta ai fatti: assodato che basta con il numero chiuso e i test a crocette, la riforma dell'accesso a medicina deve e può entrare in vigore sin dal prossimo anno, in modo che gli studenti dell'ultimo anno di liceo 2014-1015 non debbano trovarsi ad aprile, come quest'anno, compressi tra la preparazione degli esami di maturità e quella per i test d'ingresso all'Università".

 

Una "vittoria indiscussa" per le associazioni studentesche che "da sempre combattono contro questo sistema iniquo". Così Udu e Rete degli studenti commentano l'intenzione espressa dal ministro Giannini di rivedere l'attuale sistema dei test d'accesso all'università. Il ministro - aggiungono - "deve garantire un tavolo di confronto con noi studenti affinché il cambiamento di sistema sia positivo e non peggiorativo". "È per noi una vittoria indiscussa - dichiara Gianluca Scuccimarra Coordinatore dell'Unione degli Universitari - che la Ministro voglia rivedere realmente l'attuale sistema dei test e del numero chiuso. Le nostre battaglie e i nostri ricorsi negli anni hanno dimostrato la necessità di rivedere un sistema al collasso e questa ne è la prova". "Per anni - osserva Alberto Irone Portavoce Rete Studenti Medi - migliaia di studentesse e studenti si sono visti privare dei propri sogni: rivedere il sistema è un passo importante che non può prescindere da noi studenti, o qualsiasi modifica o ipotesi di modifica sarà uno dei tanti spot elettorali che non andrà a migliorare veramente il sistema". "Chiediamo al ministro - conclude Scuccimarra - così come aveva già affermato, un tavolo di confronto con gli studenti per rivedere l'attuale sistema d'accesso, un tavolo a oggi non ancora istituito. Rivedere e cambiare le regole d'accesso per i corsi a numero non può prescindere dagli studenti. Diciamo no agli slogan elettorali e al decisionismo, la riforma va fatta con noi studenti!".

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