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Indonesia mercato emergente, ma paese vuole investimenti

Aziende Redazione DottNet | 26/11/2008 15:03

Sarà l'Indonesia il nuovo Eldorado per le big Pharma. Con il 'beneplacet' del Governo del grande e popolatissimo Paese asiatico. A patto però che i colossi del farmaco non trattino la nazione solo come un mercato su cui lucrare, ma pianifichino cospicui investimenti logistici. E' questo il ragionamento che il ministro della Sanità indonesiano, Siti Fadilah, ha fatto a Dow Jones Newswires. "L'industria del farmaco - ha detto senza giri di parole - non può venire qui e aprire una sede di tre metri per tre e guadagnare miliardi di rupie semplicemente vendendo i propri prodotti. Non sarebbe corretto".
 

Per favorire l'arrivo dei colossi farmaceutici l'Indonesia ha già introdotto all'inizio di novembre una norma che fornisce un quadro favorevole al trasferimento tecnologico nel Paese. Con l'obiettivo di creare posti di lavoro. La misura, nel settore farmaceutico, ha già scritto nero su bianco l'elenco dei destinatari: le grandi aziende che attualmente vendono i propri farmaci in Indonesia ma non hanno nel Paese alcun insediamento. La lista comprende Wyeth, Eli Lilly, Merck and co., Roche, Servier, Novo Nordisk, AstraZeneca e Astellas. Le regole stabilite dal Governo indonesiano prevedono, per le aziende che commercializzano prodotti entro i confini nazionali, due anni per creare nuovi stabilimenti sul territorio nazionale del Paese asiatico.

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Un tempo forse considerato troppo breve dal capo esecutivo della Camera di commercio Usa che in una lettera ha chiesto direttamente al presidente indonesiano di "rivedere la norma". Difficilmente però questa richiesta verrà accolta. Lo stesso ministro della Sanità ha infatti replicato: "Le big Pharma ogni anno si portano a casa almeno 2 miliardi di dollari dal mercato indonesiano. Se non accettano le condizioni saranno bandite dal Paese. D'altro canto se le case farmaceutiche indiane e cinesi stanno 'mettendo radici' in Indonesia perché non possono farlo anche le altre aziende?", ha concluso Siti Fadilah.

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