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Da Il Sole24ore: L'Antitrust Ue sfida l'industria farmaceutica

Aziende Redazione DottNet | 01/12/2008 19:15

Pesante atto d'accusa dell'Antitrust Ue: le grandi case farmaceutiche adottano pratiche poco ortodosse per ritardare l'ingresso nel mercato dei medicinali generici meno costosi, danneggiando i consumatori e i servizi sanitari nazionali.
Secondo Bruxelles, i big del settore inondano gli uffici brevetti di richieste fotocopia per ritardare l'introduzione di farmaci concorrenti, avviano controversie giudiziarie solo per perdere tempo e arrivano a pagare i potenziali competitori. Tattiche dilatorie che in 17 Stati, tra il 2000 e il 2007, sono costati 3 miliardi di euro in più ai consumatori su 219 farmaci analizzati.

 

È stato il commissario europeo alla Concorrenza, Neelie Kroes, a svelare ieri i poco confortanti risultati preliminari di un'indagine sul mercato farmaceutico. Una relazione arrivata dopo che Bruxelles ha fatto scattare questa settimana una nuova ondata di ispezioni in molte imprese. Un primo round era partito a metà gennaio e aveva riguardato tra gli altri colossi come la francese Sanofi-Aventis, la svizzera Sandoz, l'americana Merck e le britanniche GlaxoSmithKline e AstraZeneca.
«In questo settore la concorrenza non funziona come dovrebbe», ha sentenziato la Kroes. Il capo d'imputazione principale è di mettere in atto pratiche ostruzioistiche per ritardare o bloccare la diffusione dei medicinali generici.

Per ora la Commissione europea non ha formalizzato accuse di cartello, ma la Kroes ha avvertito che non esiterà «ad aprire vere e proprie procedure antitrust contro chi viola le regole».
La Koes ha sottolineato i benefici apportati dai farmaci generici, utilizzabili quando scadono i brevetti delle formule di molti medicinali: «Un anno dopo l'arrivo di un farmaco generico, i prezzi sono quasi del 20% più bassi, e dopo due anni del 25. In alcuni casi, scendono anche dell'80-90%».

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Nel periodo 2000-2007, 14 miliardi sono stati risparmiati grazie all'apertura del mercato ai farmaci generici. Un impatto non da poco in un mercato da oltre 214 miliardi nel 2007, circa 430 per ogni cittadino europeo.
La Kroes ha evidenziato come le grandi aziende del settore siano arrivate a sommergere gli uffici brevetti, anche con 1.300 richieste per una singola medicina, pur di arginare la concorrenza. In altri casi hanno avviato controversie giudiziarie che impiegano tre anni prima di arrivare alla conclusione e terminano di solito con la sconfitta del detentore del brevetto; altre volte vi sono accordi commerciali che comportano il pagamento globale di 200 milioni di euro, pur di addomesticare i concorrenti.
Da parte dell'Efpia, l'associazione dell'industria europea farmaceutica, si è ribattuto che si tratta di «vecchi miti» in quanto spesso vi è «le composizione amichevole» dei litigi. Arthur Higgins, presidente di Efpia ha sostenuto che il rapporto di Bruxelles «sovrastima le ragioni dei ritardi dell'accesso al mercato dei farmaci generici» in quanto in molti casi i generici sono sul mercato quattro mesi dopo la scadenza di un brevetto.
 

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