Non si placa la polemica sui test per l'accesso alle Scuole di specializzazione in Medicina. La soluzione trovata da viale Trastevere, che mette al riparo la validità delle prove che si sono svolte a fine ottobre, non soddisfa i giovani laureati in Medicina che ieri, in diverse centinaia, arrivati da tutta Italia, si sono dati appuntamento davanti al ministero dell'Istruzione per far valere le proprie ragioni, in camice bianco e stetoscopio al collo.
La vicenda ha tenuto banco anche al question time, occasione che ha consentito al ministro Giannini (nella foto) di annunciare la pubblicazione oggi stesso delle graduatorie relative ai test e a ribadire che si è proceduto al ricalcolo del punteggio dei candidati neutralizzando le due domande per Area che sono state considerate non pertinenti: "le domande non riconducibili sia all'area medica sia a quella dei servizi saranno pubblicate sull'area riservata di ogni candidato e, ai fini del punteggio in graduatoria, a esse sarà attribuito il punteggio della risposta corretta, ovvero 1 punto". Il ministro ha anche spiegato che la scelta del ministero è stata dettata dalla volontà di tutelare gli sforzi personali e economici dei candidati e delle loro famiglie.
E ha ammesso che sì è certamente migliorabile il collegamento tra numero dei laureati in Medicina e numero delle borse per la Specializzazione, ma il fabbisogno del numero di medici non é definito in autonomia dal Miur, dipende, invece, dal concerto con il ministero della Salute e con le Regioni. Gli aspiranti specializzandi però insistono nella protesta: "il concorso, atteso da un anno e mezzo, non è stato affatto meritocratico", "e' il ministero che ha fallito e non può scaricare le responsabilità solo sul Cineca", "stanno svilendo la professione" accusano. Al loro fianco le associazioni studentesche. "Per noi l'unica risposta percorribile è quella dei finanziamento e dell'aumento delle borse fino alla copertura totale dei richiedenti, quelle #12milaborse che in tanti sui social chiedono in questi giorni" ribadisce l'Udu e Link chiede di aprire "un serio ragionamento più generale sulla formazione medica e di investire fortemente in questo settore".
Intanto, le associazioni dei consumatori, Codacons e Federconsumatori in testa, studiano ricorsi collettivi. "Dopo il bonus maturità a elastico, il picconamento del numero chiuso sotto i colpi del Tar, che ha ammesso senza colpo ferire al corso di laurea in Medicina 5000 studenti, dopo lo scompiglio e le polemiche seguite puntuali alle prove di selezione per l'accesso al corso di formazione in Medicina Generale, il Miur è riuscito a dare la ennesima prova di inadeguatezza e insufficienza organizzativa. E pensa di cavarsela con discutibili aggiustamenti ex post che apriranno la strada - assicura il segretario nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise - a una valanga di nuovi ricorsi e a richieste di sanatoria".
Regole chiare sul concorso e graduatorie trasparenti. A chiederle ieri mattina insieme ai giovani medici scesi in piazza dopo la vicenda dell'errore di somministrazione delle domande del concorso nazionale da parte del Cineca, la Consulcesi, che si occupa della tutela legale dei camici bianchi. Consulcesi offre pieno appoggio ai giovani medici in caso di ricorsi. "La decisione del Miur di convalidare comunque la prova - ha affermato il legale di Consulcesi Cristiana Peghini circondata dai giovani camici bianchi sui gradini del Ministero - ha risolto, per il momento, un pasticcio causato da un errore tecnico che ha messo in evidenza tutta la fragilità di un sistema che va rivisto. Continueremo a monitorare gli sviluppi della situazione affinché venga trovata una soluzione in grado di assicurare prove selettive con regole chiare e trasparenti. Consulcesi è pronta anche a partire con i ricorsi ad hoc, già annunciati in massa - conclude l'avvocato Peghini - con l'obiettivo, come sempre, di tutelare i medici; anche quelli del futuro.
"È imbarazzante la disattenzione mostrata dal Miur nei confronti della professione medica". Questo il commento di Cgil e Fp Cgil Medici al caos dei test per le scuole di specializzazione in medicina. "La pubblicazione delle graduatoria - specifica una nota congiunta - per l'accesso alle scuole di specializzazione non risolverà il pasticcio e il pressappochismo con cui è stata gestita questa amara vicenda. Così si rischia di vanificare il successo ottenuto con il concorso nazionale, un elemento di meritocrazia che non può essere spazzato via dalla cattiva gestione della Ministra Stefania Giannini". Per la Cgil "l'unica risposta possibile è tutelare i 12.000 giovani medici dalle irregolarità e dalle anomalie, prevedendo tutte le necessaria borse di studio. Oggi sono insufficienti e chiediamo un'immediata implementazione dei fondi, già nella Legge di Stabilità". "Metteremo in campo tutte le azioni - conclude la nota - , senza escludere quelle collettive, necessarie a garantire un sistema basato sulla valorizzazione della formazione dei nostri medici e, va da sé, della salute pubblica. Perché stiamo parlando del futuro del nostro Ssn".
"Il Miur è riuscito a dare la ennesima prova di inadeguatezza e insufficienza organizzativa e la decisione del Ministro Giannini di considerare valide le prove di selezione per l'accesso alle Scuole di Specializzazione Medica, appena 24 ore dopo la dichiarazione del loro annullamento e la contestuale ri-convocazione dei candidati per il 7 novembre, è un rimedio peggiore del male". Questo il commento del Segretario Nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise in merito al caos dei test delle scuole di specializzazione in medicina. "Dopo il bonus maturità ad elastico - specifica -, il picconamento del numero chiuso sotto i colpi del TAR, che ha ammesso senza colpo ferire al corso di laurea in Medicina 5000 studenti, dopo lo scompiglio e le polemiche seguite puntuali alle prove di selezione per l'accesso al corso di formazione in Medicina Generale, il MIUR è riuscito a dare la ennesima prova di inadeguatezza e insufficienza organizzativa. E pensa di cavarsela con discutibili aggiustamenti ex post che apriranno la strada ad una valanga di nuovi ricorsi ed a richieste di sanatoria". "Il Ministro dell'Istruzione - conclude - riferisca in Parlamento e tragga le conseguenze legate al proprio ruolo. Ed il Ministro della Salute non si limiti ad annunci, ma prenda atto della necessità di porre fine al monopolio dell'Università nella formazione dei Medici".
Fonte: ansa
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro
Con la graduatoria parte la caccia ai 22mila posti
Nursing Up: "Mai così tante. In nessun ospedale agenti dopo le 24"
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