Nel corso dell'ultimo anno e mezzo sono stati 340 i medici dell'Emilia-Romagna, 170 nella sola Bologna, cui è stato riconosciuto il diritto a un rimborso per il mancato corretto trattamento economico durante la scuola e la specializzazione post laurea tra il 1982 e il 2006. E' quanto emerge dai numeri di Consulcesi, società attiva nella promozione di azioni legali a favore di riconoscimenti di diritti e rimborsi presente ieri nel capoluogo emiliano per restituire a medici specialistici assegni per un totale di 7 milioni di euro.
Le liquidazioni riconosciute da diversi Tribunali italiani, è stato spiegato in una conferenza stampa dalla stessa Consulcesi, variano da sentenza a sentenza e possono andare dai 9.000 euro per ogni anno di specializzazione, quindi 30.000-40.000 euro a medico, ai 12.000-13.000 euro per ogni anno di specializzazione, fino a 60.000-70.000 euro a medico.
A generare i rimborsi, le azioni legali presentate da diversi medici che - malgrado le direttive europee risalenti agli anni '70 in tema di giusta remunerazione degli specializzandi - non hanno ricevuto il corretto trattamento economico. Nel dettaglio, pur con l'obbligo imposto agli Stati membri di corrispondere il giusto compenso ai medici durante gli anni della scuola di specializzazione in medicina a partire dal 1983, lo Stato italiano non ha corrisposto le borse di studio per i medici immatricolati tra il 1982 e il 2006: cosa che ha generato un ampio contenzioso di fronte ai Tribunali italiani e che è costata all'Italia una condanna da parte della Corte di Giustizia Europea con due sentenze; una del 1999 e una del 2000.
fonte: consulcesi
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