La Cgil di Milano contro il 'tavolo prevenzione pericolosità sociale', task force istituita dall'assessorato alla Salute del Comune di Milano coinvolgendo i Dipartimenti di salute mentale delle aziende ospedaliere cittadine e le Forze dell'ordine. Il sindacato rinfocola la polemica e si unisce alle voci dei consiglieri comunali Giuseppe Landonio (gruppo misto) e Ignes Patrizia Quartieri (Rifondazione comunista) che in questi giorni avevano dichiarato guerra all'iniziativa.
Non solo: per fare chiarezza convoca un'assemblea di tutti gli operatori dei dipartimenti di salute mentale degli ospedali coinvolti. Alla Cgil - spiegano in una nota Sebastiano Pandolfini, Corrado Mandreoli e Roberto Bellinazzi - non va giù in particolare il fatto che "l'assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna avrebbe incaricato l'ufficio psichiatria di Palazzo Marino di chiedere ai dirigenti dei vari Centri psicosociali di fornire i nomi delle persone socialmente pericolose". Secondo il sindacato si tratta di una "vicenda inqualificabile. La reintroduzione del concetto di 'pericolosità sociale' dei malati psichiatrici e la loro iscrizione d'ufficio tra i problemi di ordine pubblico porta a un clamoroso balzo indietro nel tempo.
Medici e infermieri, su tutti, presentano un allarmante tasso di suicidio che corrisponde a 21 ogni 100mila abitanti, rispetto alla popolazione “normale”
"I bambini e le bambine che utilizzano strumenti tecnologici e interagiscono con gli schermi subiscono due danni: uno diretto, legato alla dipendenza e l'altro indiretto, perché l'interazione con gli schermi impedisce di vivere nella vita reale"
Rigon, "serve un tavolo nazionale per interventi di prevenzione"
Cambiato il loro modo di percepire il mondo e la società. Nuovi studi dimostrano modifiche anche a livello cerebrale
Medici e infermieri, su tutti, presentano un allarmante tasso di suicidio che corrisponde a 21 ogni 100mila abitanti, rispetto alla popolazione “normale”
"I bambini e le bambine che utilizzano strumenti tecnologici e interagiscono con gli schermi subiscono due danni: uno diretto, legato alla dipendenza e l'altro indiretto, perché l'interazione con gli schermi impedisce di vivere nella vita reale"
Rigon, "serve un tavolo nazionale per interventi di prevenzione"
Cambiato il loro modo di percepire il mondo e la società. Nuovi studi dimostrano modifiche anche a livello cerebrale
Commenti