La sentenza della Quarta sezione penale della Cassazione (23283/16, del 7 giugno 2016) elimina i confini dell'imperizia: la condotta sarà quella delle linee guida
"Colpa lieve" più ampia e più favorevole ai medici. La Quarta penale della Cassazione (sentenza 23283/16, del 7 giugno 2016) allarga il perimetro della scriminante introdotta nel 2012 dalla legge Balduzzi (189/12), "liberandola" dai confini dell'imperizia costruiti dalla giurisprudenza degli ultimi anni. Il canone, scrive la Quarta all'esito di una dettagliata motivazione, dovrà ora essere più semplicemente la distanza della condotta incriminata da quella prevista dalle Linee guida, a prescindere dalla connotazione di imperizia ovvero di negligenza che si ritiene di contestare.
La Corte approfitta di una decisione della Corte d'appello di Genova del 2015 relativa a un fatto avvenuto sette anni prima - e quindi con un mero problema di successione di legge penale più favorevole nel frattempo entrata in vigore - per rimettere la questione a una nuova sezione di merito ma, soprattutto, per correggere il tiro delle pronunce della stessa Suprema Corte in materia di responsabilità medica.
Sul decreto Balduzzi - diventato poi legge con molti aggiustamenti, tra cui appunto la non punibilità della colpa medica lieve prevista all'articolo 3 - la Cassazione aveva costruito in tempi recenti una giurisprudenza "recintata" nel canone dell'imperizia, escludendo quindi dalla "perdonabilità penale" gli errori connotati da negligenza o da imprudenza (11493/13; 16944/15; 26996/15, tra le altre). Solo alcune pronunce avevano aperto alla valutazione della diligenza, vincolandola però a obblighi di "accuratezza" da rinvenire nelle stesse Linee guida (47289/14).
fonte: sole24ore
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