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L'influenza ha già fatto otto vittime, sono 63 i casi gravi

Infettivologia Redazione DottNet | 12/01/2017 19:13

Dall'inizio dell'epidemia oltre 2,5 mln di persone a letto

Non mette solo in ginocchio i pronto soccorso come avvenuto a Nola, l'influenza miete vittime e 'occupa' i reparti di terapia intensiva. Sono già 63 i casi gravi registrati dall'inizio dell'epidemia, con otto morti, mentre in totale sono 2,5 milioni secondo i dati diffusi oggi dall'Istituto Superiore di Sanità le persone colpite da uno dei ceppi del virus. Quattro delle persone decedute, spiega il bollettino FluNews dedicato ai casi le cui condizioni prevedano il ricovero in Unità di terapia intensiva o con ossigenazione extracorporea. risiedevano in Emilia Romagna, una nel Lazio, due nel Veneto e una in Sicilia. Emilia Romagna e Veneto, rispettivamente con 17 e 13 casi sono anche le regioni con più pazienti gravi. Non è stato segnalato invece nessun caso grave di influenza confermata in donne in gravidanza.

"L'83% dei casi gravi ed il 100% dei decessi segnalati al sistema - afferma il documento - presenta almeno una patologia cronica preesistente. Le più rappresentate sono le malattie respiratorie croniche (48,3%), seguite dalle malattie cardiovascolari (46,7%), dal diabete (31,7%) e dall'obesità (18,3%)". Nonostante un stagione influenzale particolarmente dura, sottolinea Caterina Rizzo, epidemiologa dell'Iss, i numeri non sono preoccupanti. "Sono numeri che ci aspettavamo - afferma l'esperta -, anche se vale la pena di rinnovare l'appello soprattutto agli anziani, che sono quelli più colpiti dagli effetti gravi dell'influenza, perchè applichino misure di protezione individuale, dal lavare spesso le mani all'evitare persone con sintomi, specie se non vaccinati".

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Per quanto riguarda l'epidemia in generale, la rete Influnet dell'Iss ha registrato nella prima settimana del 2017 una lieve diminuzione dell'incidenza, che rimane comunque alta, con 9,11 casi ogni 1000 assistiti. Complessivamente sono circa 2,5 milioni i casi dall'inizio dell'epidemia, e nella prima settimana dell'anno se ne sono registrati 552mila, cinque volte di più rispetto allo stesso periodo del 2016. Marche, Campania e Valle d'Aosta le regioni più colpite. A determinare il calo è stata soprattutto la chiusura delle scuole. "Nelle classi di età pediatrica, infatti - si legge - si osserva un forte calo dell'incidenza rispetto alla precedente settimana, mentre negli adulti e negli anziani, sebbene lievemente, il numero dei casi continua a crescere".

fonte: Flunews

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