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Truffa assicurazioni con falsi incidenti, arrestati 6 medici

Professione Redazione DottNet | 24/02/2017 19:06

I fatti a Roma, in manette anche 2 avvocati. Risarcimenti per 500mila euro

Avrebbero creato incidenti 'fantasma' per intascare i risarcimenti dalle compagnie assicurative. Con questa accusa sei medici e due avvocati sono stati arrestati oggi dai carabinieri del Comando provinciale di Roma. Tra loro anche Giuseppe Saladini, medico legale e noto criminologo, in passato sindaco di Civitavecchia e ora in carcere. Saladini, eletto primo cittadino della città portuale nel 2006 alla guida di una coalizione di centrosinistra, nella sua attività di medico legale ha seguito anche efferate vicende salite agli onori delle cronache, come quella, a metà degli anni Novanta, dell'omicidio dei tre fratellini Brigida, uccisi dal padre.

Per gli investigatori, l'associazione a delinquere sgominata oggi avrebbe creato ad arte 21 falsi sinistri di vario genere, tra il 2013 e il 2015, presentando richieste di risarcimento per oltre 500mila euro, in gran parte già erogate dalle assicurazioni. Oltre ai 6 medici arrestati, altri 3 sono stati sottoposti alla misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Si tratta di professionisti che lavorano tra Civitavecchia e Roma sia in ospedali sia in strutture private. Agli indagati è stata contestata l'associazione per delinquere finalizzata ai reati di truffa, falso di vario genere e sostituzione di persona. Effettuate dai carabinieri numerose perquisizioni in abitazioni, ospedali e strutture sanitarie private. Nel corso dell'operazione sono stati impiegati oltre 60 uomini e unità cinofile antivaluta.

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Sequestrati documenti su incidenti stradali e computer su cui verranno effettuati accertamenti. All'arrivo dei militari, uno dei professionisti coinvolti ha cercato di disfarsi del pc e di alcuni scatoloni lanciandoli dalla finestra di casa. L'indagine, denominata "Bad Doctor" e condotta tra febbraio e novembre scorso dai carabinieri della stazione di Civitavecchia, è partita da segnalazioni ricevute da fonti anonime e Asl Rm4, in merito a presunte irregolarità commesse da alcuni medici nella produzione di referti. Dai primi accertamenti eseguiti, è emerso che i certificati in questione erano stati utilizzati per l'avvio di richieste di risarcimento alle assicurazioni.

Per gli inquirenti sarebbero state attestate lesioni in realtà inesistenti o pregresse con indagati che avrebbero rivestito a volte il ruolo di parti lese, altre volte di testimoni o familiari di persone coinvolte. Le indagini hanno permesso di individuare le 11 persone che avrebbero costituito, diretto, organizzato e partecipato all'associazione. Di questi due sono finiti in carcere, sei ai domiciliari e sei sottoposti all'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Nonché tutte le altre persone coinvolte in ciascun incidente ricevendo parte dei premi assicurativi. Sono 77 complessivamente gli indagati, a cui sono stati contestati complessivamente 67 capi di imputazione.

Fonte: ansa

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