Secondo la ricerca del Censis, per 1 su 2 le informazioni sono poche poco chiare
Ne sanno poco sul Papillomavirus (HPV) e lamentano la mancanza di informazioni disponibili. Su 10 genitori di adolescenti italiani, 9 sanno che alcuni ceppi di questo virus sono responsabili del tumore al collo dell'utero, ma solo uno su due sa che provoca tumori anche nell'uomo. E quasi la metà afferma che le informazioni al riguardo sono poche e poco chiare (49%).
A far luce sulle conoscenze in merito a questo virus molto diffuso ma che può rivelarsi letale, è la nuova ricerca del Censis "Chi ha paura del Papillomavirus? Com'è cambiato l'atteggiamento dei genitori italiani verso la vaccinazione anti-HPV", presentata oggi a Roma, a sei anni di distanza da un precedente studio sul tema.
Dal rapporto, realizzato col contributo non condizionante di MSD Italia, emerge che l'85% dei genitori afferma di sapere cosa sia questo virus che si contrae attraverso rapporti sessuali non protetti, ma tra i papà la quota si abbassa al 76%.
L'87% dei genitori sa che alcuni ceppi sono responsabili del tumore al collo dell'utero, ma spesso si ritiene che colpisca esclusivamente le donne: solo il 47% sa che può essere responsabile di
Un terzo dei genitori ha vaccinato il figlio contro il Papillomavirus (HPV), in particolare il 56,6% ha dichiarato di aver vaccinato le proprie figlie, il 7,3 i propri figli.
Numeri in linea con quelli dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) secondo cui il 56,3% delle ragazze nate nel 2003 sono state vaccinate, ma i dati di copertura negli ultimi anni si sono molto ridotti, tanto che per le nate tra il 1997 e il 2000, ovvero ragazze oggi 16-19enni, la copertura completa contro l'Hpv (con 3 dosi) era circa il 70%. La copertura tra i maschi adolescenti si ferma invece intorno al 7,3%, perché ad oggi è gratuita e offerta ai maschi nel dodicesimo anno di vita solo in Sicilia, Puglia, Calabria, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Molise, province di Trento e Bolzano. Dalla ricerca, basata su interviste a 1.200 madri e padri italiane, emerge inoltre una differenza regionale per quanto riguarda l'attività di promozione della vaccinazione da parte dei Centri Vaccinali delle Asl.
"Il 53% dei genitori che vivono al Nord è stato contattato dalle Asl per proporre le vaccinazioni contro l'HPV, a fronte del 40% al Centro e al Sud", sottolinea Ketty Vaccaro, responsabile Welfare e Salute del Censis. "Non tutti i medici ne sanno di vaccini, molti degli equivoci che vedono protagonisti i sanitari, che in alcuni casi li sconsigliano, nascono da qui. Richiede una conoscenza specifica", commenta Michele Conversano, già presidente della Società di Igiene e Medicina Preventiva. "Vaccinare - conclude il presidente e Ad di Msd Italia Nicoletta Luppi - salva la vita, ma non è come non mettersi la cintura, bensì è come evitare di guidare in stato di ebbrezza, dal momento che protegge se stessi ma anche gli altri".
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