Si altera la concorrenza. La segnalazione è stata inviata al Parlamento
Non solo medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici sportivi. Non dovrebbe spettare solo a questi professionisti rilasciare certificati di idoneità all’attività sportiva non agonistica: questa previsione infatti creerebbe una ingiustificata alterazione della concorrenza e una conseguente restrizione della libertà e delle possibilità per i pazienti di rivolgersi a qualsiasi camice bianco.
È quanto si legge nella segnalazione che l’autorità Antitrust ha inviato al Parlamento, e che sarà resa nota nei prossimi giorni, relativa alla legge 98/2013 di conversione del Dl 69/2013. In particolare, la previsione nel mirino dell’authority è quella contenuta nell’articolo 42 bis comma 2.
Che recita:
« I certificati per l’attività sportiva non agonistica, di cui all’articolo 3 del citato decreto del Ministro della salute 24 aprile 2013, sono rilasciati dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta, relativamente ai propri assistiti, o dal medico specialista in medicina dello sport ovvero dai medici della Federazione medico-sportiva italiana del Comitato olimpico nazionale italiano. Ai fini del rilascio di tali certificati, i predetti medici si avvalgono dell'esame clinico e degli accertamenti, incluso l'elettrocardiogramma, secondo linee guida approvate con decreto del Ministro della salute, su proposta della Federazione nazionale degli ordini dei medici-chirurghi e degli odontoiatri, sentito il Consiglio superiore di sanità. Dall'attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica».
fonte: antitrust, sole24ore
La ricerca sta focalizzando l’attenzione sul microbiota intestinale, il suo disequilibrio alla base di complicanze e minor risposta al trattamento
Il caso del calciatore morto nove mesi fa. Le norme per la certificazione agonistica. Le malattie nascoste
La decisione sulla base di una legge nazionale (la 292 del 1963)
Basta un ora a settimana di allenamento contro resistenza per ridurre il rischio di insorgenza della malattia.
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro
Con la graduatoria parte la caccia ai 22mila posti
Nursing Up: "Mai così tante. In nessun ospedale agenti dopo le 24"
Commenti