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Farmacista arrestato per la vendita di farmaci dopanti

Farmacia Redazione DottNet | 29/06/2017 19:56

Tra gli indagati anche un medico di base che forniva i ricettari

Anche il ciclismo dilettantistico sporcato da un "giro" illecito di farmaci dopanti. E' accaduto a Cosenza dove i carabinieri hanno arrestato Antonio Verre, farmacista, di 63 anni, al quale è stata anche sequestrata l'attività, e il presidente di un associazione sportiva dilettantistica di ciclismo Aldo Tarditi, di 67 anni. L'accusa per entrambi, finiti ai domiciliari, è di commercializzazione illecita di farmaci e truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale per un ammontare di 700 mila euro.

Arresti e sequestro sono stati eseguiti dai militari del Nas in collaborazione con i colleghi del Comando provinciale, in esecuzione di un'ordinanza emessa dal Gip di Cosenza Giusy Ferrucci su richiesta della Procura della Repubblica.

Nell'inchiesta sono indagate, in stato di libertà, altre cinque persone: tra di loro anche un medico di base, fratello del farmacista arrestato, a cui secondo le indagini, facevano capo i ricettari con i quali venivano prescritti farmaci e anabolizzanti; una dipendente della farmacia sequestrata, accusata di esercizio abusivo della professione sanitaria perché non in possesso dei titoli necessari, e tre ciclisti della squadra dilettantistica che avrebbero acquistato e utilizzato i prodotti dopanti e anabolizzanti.

"Le indagini sono state lunghe - ha detto il procuratore di Cosenza, Mario Spagnuolo - e sono state portate avanti con particolare attenzione, perché si trattava di accertare in termini di assoluta certezza la condotta degli indagati. Da questo quadro emergono dati abbastanza sconfortanti, infatti per mero lucro si alimentava un circuito che è quello del doping dilettantistico". "Alla base - ha proseguito Spagnuolo - c'era un giro di false ricette, che consentivano al farmacista di caricare sul Servizio sanitario nazionale questi farmaci, che tra l'altro costano molto, e che successivamente venivano passati al presidente della squadra che alimentava tutto il circuito e fungeva, sostanzialmente, da pusher. La Procura di Cosenza intende perseguire nei termini più rigidi questi fenomeni che danneggiano gli assuntori di queste sostanze ma anche tutto il sistema e i contribuenti". "Uno degli sportivi e assuntore di questi farmaci - ha poi sottolineato il Procuratore aggiunto Marisa Manzini - abbiamo accertato essere stato squalificato da una gara sportiva a Catania. Il nostro sospetto è che il traffico di farmaci dopanti sia più ampio di quello che abbiamo scoperto finora".

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