Canali Minisiti ECM

Cardiopatie alla nascita, test non invasivo le individua subito

Cardiologia Redazione DottNet | 05/07/2017 10:33

Uno studio condotto al Policlinico Gemelli ne dimostra la validità

Misurare l'ossigeno nel sangue del bebè appena nato per scovare eventuali cardiopatie congenite: è possibile con un test semplicissimo e non invasivo (con il pulsossimetro, una apparecchiatura medica che viene collegato alla manina e al piedino del neonato).    L'efficacia di questo test di screening è stata confermata in uno studio multicentrico a cui hanno partecipato 17 diversi centri neonatologici italiani, tra cui l'Unità Operativa Complessa di Neonatologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, afferente al Polo Scienze della Salute della Donna e del Bambino, diretto dal professor Giovanni Scambia, e ha coinvolto 42.169 neonati.

Pubblicata recentemente sul Journal of Pediatrics (tra le principali riviste scientifiche internazionali in ambito pediatrico), la ricerca ha evidenziato che l'utilizzo del test prima che mamma e bebè lascino l'ospedale dopo il parto consente di incrementare la rilevazione delle cardiopatie congenite del 71% nei centri nascita di primo e secondo livello.

Diversi studi hanno dimostrato che la diagnosi precoce di tali patologie comporta una significativa riduzione della mortalità tra il 15 e il 20%.    Per la Neonatologia del Gemelli lo studio è stato coordinato dal professor Antonio Alberto Zuppa, associato di Pediatria Generale e Specialistica dell'Università Cattolica. L'incidenza di cardiopatie congenite gravi in Italia è di 3 neonati su 1000 nati vivi. Al Gemelli questo screening viene ormai effettuato gratuitamente da quasi dieci anni, permettendo di aumentare la diagnosi di queste gravi patologie neonatali. In Italia non è uno screening obbligatorio e non è effettuato presso tutti i centri nascita.

pubblicità

fonte: ansa

Commenti

I Correlati

All'Irccs Negrar, sostituirà il 50% dei test invasivi come la coronagrafia

Un sistema digitale in grado di replicare il comportamento dell’aorta del paziente in modo personalizzato e predittivo

Dall’ultimo Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità2, un quarto degli italiani (25,6%) soffre di ipercolesterolemia e nel corso dell’anno sono circa 400mila le ospedalizzazioni per eventi cardiovascolari

Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Heart, che ha esaminato oltre 170 casi

Ti potrebbero interessare

Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole

Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”

Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia

Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano

Ultime News

Più letti