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Stop all'aumento dell'età pensionabile: politica e sindacati uniti

Previdenza Redazione DottNet | 13/07/2017 17:50

Se si blocca l'asticella a 66 anni e 7 mesi per lo Stato ci sarà un costo di 1,2 miliardi. I pareri dei sindacati

Costerebbe circa 1,2 miliardi di euro impedire l'aumento dell'età per la pensione a 67 anni. E' quanto si apprende da fonti vicine al dossier. Sarebbe quindi questa la stima dell'impatto sulla spesa pensionistica. Effetto che si produrrebbe nel 2019 se si decidesse di bloccare l'asticella a 66 anni e 7 mesi.

Il congelamento della misura che prevede l'adeguamento automatico all'aspettativa di vita è al centro del dibattito sulle pensioni, visto che la decisione deve essere presa entro quest'anno. I sindacati chiedono di intervenire per evitarlo.

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In base agli scenari demografici Istat a gennaio 2019 l'età per la pensione di vecchiaia salirebbe da 66 anni e 7 mesi a 67 anni. Poi si andrebbe a 67 anni e 3 mesi nel 2021, 68 anni e 1 mese nel 2031, 68 anni e 11 mesi nel 2041, 69 anni e 9 mesi nel 2051. La proposta di Sacconi e Daamino è invece per «un rinvio strutturale dell'adeguamento dell'età di pensione all'aspettativa di vita».

L’adeguamento dei requisiti di pensionamento all’aspettativa di vita venne introdotto tra il 2009 e il 2010. Il meccanismo doveva portare a una stabilizzazione automatica di una spesa che andava (e va ancora) tenuta sotto stretto controllo. Il meccanismo è stato praticato due volte finora: con un decreto del 2011, che ha elevato di tre mesi i requisiti nel triennio 2013-2015, e un decreto di fine 2016, che ha elevato nuovamente i requisiti di quattro mesi per il triennio che termina a fine 2018. Ora la politica ha deciso di tirare il freno a mano con una mossa bipartisan firmata Cesare Damiano (Pd) e Maurizio Sacconi (Epi). I due ex ministri del Lavoro e attualmente presidenti, rispettivamente, delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato, hanno infatti chiesto al Governo con la prossima legge di Bilancio di bloccare l'attuale meccanismo di adeguamento dell’età della pensione di vecchiaia e anticipata all'aspettativa di vita.

CISL: "Un impegno forte" quello dei sindacati per porre al centro la riforma delle pensioni, a partire dalla messa a un punto di un sistema che assicuri "trattamenti adeguati per i giovani di oggi". Così il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, che mette l'accento anche su un'altra questione: "eliminare l'automatismo tra aspettativa di vita ed età pensionabile", che rischia di far salire l'asticella a 67 anni dal 2019. Si tratta per il sindacato di interventi connessi, parte di un 'pacchetto' da discutere con il Governo. Esecutivo che con "l'attivo unitario di oggi incoraggiamo di nuovo su temi per noi fondamentali", spiega Petriccioli.

UIL: Sullo stop all'innalzamento a 67 anni dell'età per la pensione "si sta realizzando un ampio, diffuso e motivato consenso nel Paese ed anche nelle istituzioni parlamentari. Noi continueremo a lavorare per trovare soluzioni positive per i lavoratori e le lavoratrici e questo crediamo debba essere anche interesse del Governo". Così il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, in una nota. E avverte: "Se qualcuno comincia a parlare "di 'numeri' non si va da nessuna parte", mentre occorre concentrarsi sulle soluzioni. Per il sindacalista, infatti, far circolare cifre sui costi del blocco del'età a 66 anni e 7 mesi può "influenzare negativamente il confronto in corso circa l'opportunità di neutralizzare l'incremento dell'aspettativa di vita per l'accesso alla pensione previsto nel 2019".

CGIL: "Se il governo non ci dà risposte riprenderemo la mobilitazione". Così il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, a margine dell'attivo unitario, con Cisl e Uil, sulle pensioni. "Un'iniziativa riuscita, con oltre 300 delegati" che si sono riuniti, spiega il sindacalista. Per Ghiselli "è necessario un confronto costruttivo" sulla cosiddetta fase due delle pensioni, che ha al centro le garanzie dei giovani di oggi, e sul nodo dell'età d'uscita, con l'obiettivo di "sterilizzare" l'adeguamento all'aspettativa di vita (il rischio è che si arrivi a 67 anni nel 2019)

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