Si tratta di piccole molecole utili per capire chi è a rischio
Nel sangue ci sono diverse piccole molecole che possono fare da 'spia' dell'arrivo del diabete di tipo 2, permettendo di individuare precocemente in soggetti più a rischio. A scoprirle e descriverle su Plos One è stato uno studio dell'università di Glasgow. Nelle persone che sviluppano il diabete di tipo 2, spiegano gli autori, le cosiddette cellule beta del pancreas lavorano sempre di più per produrre l'insulina necessaria a mantenere il livello di glucosio normale, e la malattia si manifesta quando queste hanno ormai esaurito la capacità.
I ricercatori hanno confrontato le analisi del sangue di 43 persone che avevano una progressiva intolleranza al glucosio con altrettanti soggetti sani per tre anni, trovando una serie di piccole proteine e micro-Rna la cui presenza era un indice dell'arrivo della malattia, molte delle quali coinvolte direttamente nella serie di processi chimici che trasformano le cellule beta da attive a 'esauste'.
fonte: ansa
I principali fattori di rischio per lo sviluppo del GDM includono eccesso ponderale pregravidico, familiarità per il diabete ed età al momento del concepimento
Il glutine, responsabile della celiachia e a lungo ritenuto uno dei fattori coinvolti nel diabete autoimmune, non è la causa scatenante il diabete. I risultati sono pubblicati sulla rivista scientifica Diabetes
Positività 0,97% e 2,8%, ma va confermata. Verso il test nazionale
Nicola Zeni, presidente FID: “Proseguire con l’attuazione della Legge 130/2023 in tutto il Paese. Gli screening salvano vite e sono un prezioso boost per la ricerca”
Si tratta di un nuovo farmaco per conservare la funzione beta internazionale: è la ricerca Fabulinus, e quello del pediatrico fiorentino è l'unico centro italiano attivo coinvolto
Soprattutto se rossa e lavorata, analisi su 2 milioni di persone
Con il nuovo sensore FreeStyle Libre 2 Plus le persone possono visualizzare il proprio glucosio con una rapida occhiata al cellulare e prendere decisioni appropriate ora con un’accuratezza migliorata (8,2%) e indicato per l’uso dai 2 anni in su
In Italia, secondo le proiezioni Istat, se proseguisse il trend in crescita degli ultimi decenni, nel 2040 il dieci per cento della popolazione avrà il diabete
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