Lo SNAMI intende proseguire la sua opera di informazione sulle gravi conseguenze che le misure contenute nel preaccordo per la medicina generale avrebbero sull’assistenza territoriale e sulla qualità delle cure.
“Anche chi si è espresso autorevolmente sulla necessità di riorganizzare il lavoro dei medici di famiglia, come il Sottosegretario Ferruccio Fazio, ha illustrato misure di collegamento in rete che somigliano più al progetto Me.Di.Co presentato dallo SNAMI che alle “case della salute” indicate nel preaccordo” dice il presidente del sindacato Mauro Martini. Infatti, prevedere di raggruppare obbligatoriamente i medici di famiglia in strutture centrali, comunque le si voglia chiamare, secondo lo SNAMI avrebbe l’effetto di allontanare i medici dai loro pazienti, di fare di ampie zone un “deserto sanitario” in cui non si sa a chi rivolgersi in tempi rapidi.
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
dottnet.title.comments