Emerge da una ricerca guidata dal Johns Hopkins Kimmel Cancer Center, pubblicata su Nature
Il tumore dell'ovaio, nella sua forma più diffusa, inizia a svilupparsi sei anni e mezzo prima di diventare quel nemico silenzioso ma molto aggressivo che diverse donne conoscono e che può diventare mortale. Si forma nelle tube di Falloppio, come forma tumorale che già contiene in se' le modifiche del Dna necessarie allo sviluppo della patologia, per poi, quando raggiunge le ovaie, progredire alla forma metastatica in tempo più breve, appena due anni. Emerge da una ricerca guidata dal Johns Hopkins Kimmel Cancer Center, pubblicata su Nature Communications. Lo studio, che ha permesso di tracciare un 'albero dell'evoluzione'della malattia, e' stato svolto su campioni di tessuto di 9 donne: in cinque di loro si trattava di cellule normali, tumori ovarici, metastasi e neoplasie nelle tube di Falloppio e in quattro , sottoposte alla rimozione di ovaie e tube a causa di mutazioni genetiche ereditarie nel gene BRCA (il cosiddetto gene Jolie) o della presenza di una massa pelvica, di lesioni pretumorali e cellule normali.
È stato poi applicato un modello statistico per determinare quando il tumore si fosse sviluppato. La scoperta, che deve essere confermata anche da ulteriori studi su un campione più ampio, apre la strada a nuove prospettive nella prevenzione e nel trattamento. "I trattamenti per questo tumore non sono cambiati molto nei decenni e questo può essere in parte dovuto al fatto che si stava studiando il tessuto sbagliato di origine", spiega Victor Velculescu, che ha guidato la ricerca. "Se studi in più gruppi di donne confermeranno che è nelle tube di Falloppio il luogo di origine della maggior parte dei tumori ovarici, ciò potrebbe comportare una grande modifica del modo di gestire questa malattia per le pazienti a rischio".
fonte: ansa
Fagotti (Esgo), "Test Hrd li individua, sia eseguito in tutte le donne al momento della diagnosi". A Roma il 26esimo congresso della Società europea di oncologia ginecologica
Studio della Karolinska Institutet con l'Università Milano-Bicocca
E' il risultato di uno studio condotto da ricercatori di Humanitas di Milano e pubblicato su Science Translational Medicine
Si basa sulla composizione chimica del fluido uterino
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
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