Secondo i giudici conta il titolo di studio non il luogo dove sono venduti. Lpi: sentenza storica
Carla Ceccotti, farmacista di Badolato, un comune in provincia di Catanzaro, titolare di una farmacia e di una parafarmacia, è stata assolta dall’accusa di esercizio abusivo della professione dal Tribunale di Catanzaro.
Il reato le era stato contestato a seguito della vendita presso la sua parafarmacia di medicinali soggetti a prescrizione medica. Ma per il Tribunale il reato non si è consumato perché esso può configurarsi solo nel caso manchino idonei titoli, anche se la vendita, è il giudizio del Tribunale, avviene nella parafarmacia dove non potrebbero essere venduti farmaci etici, ma solo (legge 248/2006) medicinali da banco, da automedicazione e, comunque, farmaci o prodotti non soggetti a prescrizione medica.
Secondo i giudici, quindi, non si configura il reato di esercizio abusivo della professione, non ha rilevanza il luogo, ma la qualifica professionale e quindi la relativa capacità di chi dispensa il farmaco, che, in questo caso, è stato venduto da una regolare farmacista.
“Una sentenza storica - commenta Ivan Giuseppe Ruggiero, presidente delle Libere parafarmacie italiane (LPI) - , che dovrà far ricredere immediatamente i nostri politici sulla questione mura parafarmacie meno sicure delle mura farmacie”.
Secondo il presidente LPI, “il giudice ci ha dato finalmente ragione sulla nostra battaglia di sempre, cioè accesso alla professione con i soli titoli. Non sono le mura a garantire la tutela della salute pubblica del cittadino, ma il farmacista, ovunque egli svolga la sua professione. La farmacia non è luogo esclusivo per dispensare i farmaci, lo ha specificato questa sentenza, anche in Parafarmacia è possibile dispensare i farmaci con ricetta, basta il titolo”.
Ruggiero chiede ora che il Governo liberalizzi il settore: “Siamo stufi e umiliati di essere bloccati sulla fascia C, sul delisting, quando poi possiamo dispensare tutto, come dichiara il giudice in questa sentenza. Siamo ancora in tempo, abbiamo la legge bilancio, dove la commissione Ue valuterà i nostri progetti di economia e finanza, le liberalizzazioni, come la fascia C e la farmacia non convenzionata, come anche il più semplice delisting, porterebbero al miglioramento del Pil, alla crescita occupazionale, a diminuire il debito pubblico. Si creerebbe per i cittadini, inoltre, più accesso alle cure come previsto dalla nostra costituzione”.
“Per anni – conclude il presidente LPI - abbiamo funzionato da ammortizzatori sociali, liberalizzare è una questione di responsabilità civile, verso i cittadini e l'Italia intera. Gli interessi di pochi non possono tenere al guinzaglio la nazione, si ritorni a fare politica per i cittadini, prendendo esempio da questa sentenza”.
Amazon Parafarmacia & Beauty apre nel centro di Milano, offrendo una curata selezione di prodotti di bellezza e cura della persona, servizi innovativi e consulenza da parte di esperti
Il settore in Italia fa 25 miliardi di ricavi generati da quasi 17 mila negozi, con una distribuzione di uno ogni 3.470 abitanti, per un totale 60 mila occupati. Leanus scatta la fotografia del comparto
"Le parafarmacie “sono esercizi commerciali”, mentre le farmacie erogano l’assistenza farmaceutica e svolgono un “servizio di pubblico interesse” preordinato a garantire la tutela della salute"
L’identikit dell’utente tipo? Principalmente donna, ma anche giovani e adulti fra i 25 e i 54 anni, con una forte motivazione legata al risparmio e una propensione all’omnicanalità
Screening (6.275) e monitoraggio all’aderenza terapeutica (824) i più richiesti
Mariastella Giorlandino: "Si riafferma il doveroso e necessario rispetto del principio di legalità nell'agire amministrativo". Fofi: "Si riafferma la possibilità per il farmacista di effettuare vaccinazioni e test diagnostici"
Marino (Unindustria) sugli esami in farmacia: "Soddisfatti da parole Schillaci"
In occasione dell'International Self-Care Day, 'rivolgersi al professionista per mettere al centro la salute'
Commenti