Lo evidenzia una ricerca che sarà pubblicata sulla rivista BMC Public Health
Avere un'ampia rete sociale potrebbe proteggere dal diabete: più frequente la malattia tra chi è socialmente isolato, ha pochi amici, partecipa poco a eventi di gruppo. E' quanto evidenzia una ricerca che sarà pubblicata sulla rivista BMC Public Health. Condotto presso l'Università di Maastricht in Olanda, lo studio ha coinvolto 2861 partecipanti dimostrando che chi è socialmente isolato è più a rischio di ammalarsi di diabete. Questi risultati suggeriscono che promuovere l'integrazione sociale e la partecipazione ad attività sociali potrebbe essere una strategia preventiva contro il diabete. Dei partecipanti 1623 erano sani, 430 avevano il pre-diabete, a 111 era stata appena diagnosticata la malattia e 697 erano già diabetici prima di cominciare lo studio.
Nel lavoro è emerso che le donne che non partecipano ad attività sociali hanno un rischio del 60% maggiore di pre-diabete e del 112% di diabete. Nei maschi la mancanza di partecipazione ad attività sociale è legata a un rischio di diabete del 42% maggiore. Nei maschi, inoltre, vivere da soli è associato a un rischio diabete del 94% maggiore. "I gruppi ad alto rischio per il diabete dovrebbero ampliare la propria rete sociale - suggerisce l'autrice del lavoro Miranda Schram - ed essere incoraggiati a fare nuove amicizie, divenire membri di club e altri gruppi", come gruppi di volontariato o di lettura. I maschi che vivono soli sono risultati i più a rischio di diabete, continua, quindi questa fascia di popolazione dovrebbe essere tenuta in considerazione dai servizi sanitari come gruppo ad alto rischio. "Infine l'ampiezza della rete sociale di un individuo e il suo livello di partecipazione a eventi sociali potrebbero in futuro essere utilizzati come indicatori di rischio per il diabete".
fonte: BMC Public Health
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