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Assunzioni precari sanità: slitta tutto al 2019

Professione Redazione DottNet | 04/01/2018 19:38

Interessati circa 14mila co.co.co. Restano in piedi solo le collaborazioni 'genuine'

Per dire addio ai co.co.co anche nella Pubblica Amministrazione bisognerà aspettare il 2019. La manovra concede infatti un anno di tempo in più, facendo slittare per la seconda volta un divieto che il Jobs act aveva fissato al 2017. Si dà così ancora del margine a uffici, ma soprattutto a ospedali e università, per rendere meno indolore il passaggio.

Stando agli ultimi dati, quelli dell'Aran, aggiornati al 2015, si contano poco meno di 14 mila co.co.co, concentrati in sanità, università ed enti locali. Lo stop a queste forme di lavoro deriva dal Jobs act. Inizialmente, però, il divieto doveva decorrere dal primo gennaio del 2017. Siamo infatti al secondo rinvio. C'è da ricordare che nella P.a, a differenza che nel privato, non si può sanare la situazione, trasformando la collaborazione in un'assunzione. E lo stesso vale per i tempi determinati. Anche per loro si apre però la strada delle assunzioni, attraverso il piano messo a punto dalla riforma del Pubblico impiego e dettagliato nella recente circolare firmata dalla ministra della P.a. Marianna Madia. Anzi, per i contratti a termine entrati in virtù di un concorso, e soddisfatti i requisiti previsti dalla legge, si passa direttamente all'assunzione. .

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Il programma-Madia è aperto anche alle collaborazioni con alle spalle una durata ultra-triennale (avranno una riserva nei concorsi). In ballo, ultimi dati alla mano, ci sono 13 mila 'teste'. Posto che restano in piedi tutti gli incarichi rispettosi dei canoni del puro lavoro autonomo. Lo stop, infatti, riguarda solo le collaborazioni che rischierebbero di confondersi con un rapporto di lavoro dipendente, visto il ruolo del datore, del capo, che in questi casi, in qualche modo, organizza il lavoro (come orari e luoghi). Insomma, l'obiettivo sono i rapporti stabili 'mascherati'. Ormai però i limiti al ricambio si sono ridotti al lumicino, almeno a livello territoriale, dove per altro si concentra una grossa fetta dei co.co.co. E dal 2019 cadrà ogni sbarramento. E' quindi caccia al posto stabile.

Non solo per i co.co.co. Il piano straordinario per le assunzioni vale anche per i tempi determinati. Anzi, per quelli di loro entrati in virtù di un concorso l'ingresso è diretto. Ciò dovrebbe anche allontanare la procedura di infrazione Ue e il rischio di ricorsi. Per fare un po' di ordine, le nuove regole vorrebbero che, ogni anno, entro la fine di gennaio, venga stilato un rapporto, una mappa, del personale a tempo impiegato "al fine di combattere gli abusi". Non c'è invece più da aspettare per le linee guida per la messa a punto delle 'pagelle' degli statali. Il ministero, a inizio settimana, ha pubblicato i criteri per evitare premi a pioggia e far contare la voce dei cittadini. Prosegue inoltre la campagna istituzionale sulle novità scaturite dalla riforma, con l'ultimo spot dedicato alle semplificazioni sulla Scia, per l'avvio di attività commerciali e lavori in casa.

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