Superiore di 5 volte rispetto ai pazienti non affetti
"Sono numerose le neoplasie provocate dalla perdita, parziale o totale, delle difese immunitarie in pazienti che hanno contratto l'infezione con il virus HIV o che sono state curate con farmaci immunosoppressivi dopo trapianto d'organo": lo affermano i ricercatori del Cro di Aviano (Pordenone) che domani ospiterà il congresso nazionale del Gruppo Italiano Cooperativo AIDS-Tumori (Gigat) e del neo Gruppo Italiano Oncologico Tumori-Trapianto d'Organo (Giotto). Tra questi tumori, sono soprattutto quelli collegati alle infezioni virali croniche a creare le maggiori difficoltà. Non solo la frequenza dei tumori nelle persone con infezione da HIV o con l'AIDS e nei trapiantati di organo è di circa due volte maggiore di quanto si osserva nelle persone dello stesso sesso ed età della popolazione generale, ma queste neoplasie sono spesso causa di morte prematura.
Ne fanno parte alcune tipologie di linfomi, il tumore del polmone, del fegato e del rene, principalmente. Un tumore era tra le cause di morte riscontrate nel 29% di 2.515 persone decedute in Italia con l'AIDS tra il 2006 e il 2010 mentre tra 2.832 persone sottoposte a trapianto di fegato, i tumori sono risultati 1,8 volte più frequenti che nella popolazione generale, con un conseguente aumento del rischio di morte di 4.7 volte. "Si tratta di dati - ha affermato Diego Serraino, responsabile dell'Epidemiologia e Biostatistica dell'Istituto Nazionale Tumori avianese - che sottolineano ulteriormente l'esigenza di prevenzione oncologica primaria e secondaria nelle persone con deficit acquisiti del sistema immunitario".
fonte: ansa
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