
Sit-in Cgil, Cisl, Uil: c'è il rischio che ci sia solo la metà dei fondi
I sindacati del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil sono in presidio sotto il ministero della P.a per chiedere "certezza" sulle risorse necessarie a garantire il rinnovo dei contratti negli enti locali e soprattutto nella sanità, dopo quasi dieci anni di blocco. A breve una delegazione sindacale incontrerà il sottosegretario Angelo Rughetti per parlare della questione. "Abbiamo visto un rallentamento nelle trattative" e "ci preoccupa la situazione nella sanità", dove , come negli altri settori, "l'aumento a regime deve essere di 85 euro medi", spiega la leader della Fp Cgil.
Per i dipendenti delle autonomie territoriali invece si sarebbero fatti passi avanti: "sono in corso già le verifiche", dice Sorrentino. Sulla stessa linea il segretario generale della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli: "per la conferenza delle Regioni le risorse per il rinnovo nella sanità mancano, ce ne sarebbero meno della metà arrivare, 42 euro invece di 85. Dobbiamo uscire dallo stallo, occorrono risposte da Governo e Regioni che si rimpallano le responsabilità". Il segretario della Uil Fpl, Michelangelo Librandi, definisce la situazione "paradossale: il Governo dice che i finanziamenti ci sono ma l'Aran - l'Agenzia che tratta ai tavoli - dice che senza l'atto integrativo - il documento sulle risorse - non può andare avanti".
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