Stabiliti i valori di soglia di rischio (18 ng/L) nel livello della troponina T
Uno studio della Scuola Sant'Anna e della Fondazione Monasterio di Pisa dimostra che il dosaggio con metodiche ad alta sensibilità di una proteina cardiaca, la troponina T, normalmente impiegata per la diagnosi di infarto miocardico acuto, è in grado di fornire agli specialisti un potente strumento di predizione del destino dei pazienti affetti da scompenso cardiaco. Lo rivela la Scuola Sant'Anna in una nota. Lo scompenso cardiaco rappresenta il comune esito finale di molte patologie cardiovascolari ed è una delle principali cause di ricovero e decesso nel mondo occidentale.
La ricerca, pubblicata sulla più prestigiosa rivista scientifica di cardiologia, 'Circulation', apre nuove possibili strade di cura ed è il frutto di un progetto internazionale ideato e coordinato dall'istituto di Scienze della Vita della Scuola Sant'Anna che ha analizzato i dati di 9.
"Questa osservazione è assolutamente originale – sottolineano i cardiologi Michele Emdin e Claudio Passino - e i risultati confermano il valore dei biomarcatori di danno cellulare per la valutazione integrata del paziente cardiopatico e la loro utilità per delineare nuovi strumenti di diagnosi e cura".
fonte: scuola sant'anna
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