Può essere utilizzato solo se l’iscritto non risulti titolare di alcun trattamento pensionistico in nessuna delle gestioni interessate
L'Enpaf ha diffuso le istruzioni in merito al cumulo dei contributi per i farmacisti che ha così chiarito ai propri iscritti le modalità per congiungere i contributi non coincidenti con quelli versati presso le gestioni Inps per il raggiungimento di una pensione unica.
Il cumulo può essere utilizzato solo se l’iscritto non risulti titolare di alcun trattamento pensionistico in nessuna delle gestioni interessate e deve interessare la totalità delle gestioni e della contribuzione versata in queste. In questo modo l’interessato potrà ottenere una pensione unitaria determinata in tante quote quante sono le gestioni previdenziali coinvolte, ciascuna quota sarà versata e liquidata secondo le rispettive regole e retribuzioni di riferimento.
Per la pensione di vecchiaia Enpaf sono necessari 68 anni e 4 mesi con almeno 30 anni di contributi: quando il farmacista raggiunge questo ha diritto alla pensione di vecchiaia in cumulo comprensiva anche della quota a carico dell’Enpaf, mentre la quota Inps viene versata al raggiungimento dell’età pensionabile prevista dalla riforma Fornero (al momento 66 anni e 7 mesi).
La pensione anticipata dell’Enpaf, invece, si matura con 42 anni e sette mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 7 mesi di contributi per le donne.
L'Ente ha aumentato il supporto economico destinato ai giovani professionisti iscritti ai percorsi di specializzazione, con uno stanziamento aggiuntivo di 80mila euro
Possono richiedere il contributo gli iscritti all’Ente che, almeno dal 2023, esercitano l’attività in ambito farmaceutico in forma libero-professionale, o con contratto di collaborazione
Cossolo: “Federfarma ha accolto con favore l’adesione di UG e sottolinea l’importanza di un dialogo per rendere la farmacia un presidio sanitario sempre più rispondente ai bisogni di salute della collettività”
Presentata alla Camera l’indagine della Commissione bicamerale di controllo sugli Enti di previdenza: l’ENPAF si conferma tra gli enti di riferimento per stabilità patrimoniale e strategia di investimento
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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