
Basta che la glicemia sia leggermente più alta della norma
Avere la glicemia leggermente elevata (valori fuori norma ma non tali da comportare una diagnosi di diabete) - condizione in realtà molto comune - potrebbe rappresentare un rischio di andare incontro a problemi cardiaci e renali. Lo suggerisce una ricerca pubblicata sulla rivista Lancet Diabetes and Endocrinology e condotta da Mohammed Ali, della Emory University. Il diabete è stato ormai dimostrato come un forte fattore di rischio per la salute di cuore e reni, mentre poco o nulla si sa di quali rischi potrebbe rappresentare una glicemia di poco fuori norma, condizione che viene spesso indicata - non senza controversie e dubbi della comunità scientifica - come prediabete. Questo è definito con livelli di zucchero nel sangue a digiuno leggermente elevati tra i 100 e i 125 mg/dL o anche col presentare un livello di emoglobina glicata (test che si usa per valutare la glicemia nel lungo periodo) tra il 5,7% e il 6,4%; valori fuori norma ma non come nel diabete.
L'indagine ha coinvolto 27.971 adulti visitati a ondate nei periodi 1988-1994, 1999-2004, 2005-2010 e 2011-2014. Alla fine dello studio molti dei partecipanti con prediabete presentavano fattori di rischio per problemi renali e cardiaci: il 37% aveva la pressione alta, il 51% il colesterolo alto, il 24% fumava, il 5% presentava una ridotta capacità renale di filtrare il sangue, l'8% presentava livelli elevati di proteina albumina nelle urine che indica una ridotta funzione renale. Lo studio indica quindi che il prediabete è effettivamente associato a un rischio renale e cardiaco pur non essendo considerabile come stato di malattia. Gli autori suggeriscono a chi presenta prediabete di migliorare i propri stili di vita (dieta e attività sportiva ad esempio) in modo da contrastare un eventuale rischio per il cuore e i reni, specie sul lungo periodo
fonte: Lancet Diabetes and Endocrinology
Dal Forum italiano le linee di indirizzo dei 7 tavoli di lavoro con l’obiettivo che queste proposte si traducano in azioni concrete, rafforzando la prevenzione, l’innovazione terapeutica e la qualità della vita
Il ddl raccoglie la battaglia che Fand- Associazione Italiana Diabetici Odv promuove da sempre per abbattere le discriminazioni e garantire il pieno diritto alla circolazione
Bonadonna, Presidente Eletto della Società Italiana di Diabetologia: "Stiamo assistendo a una vera rivoluzione, una situazione in pieno e positivo sviluppo"
Buzzetti, Presidente SID "Mai come quest’anno il diabete di tipo 1 è stato così presente nel programma scientifico"
Si tratta di un nuovo farmaco per conservare la funzione beta internazionale: è la ricerca Fabulinus, e quello del pediatrico fiorentino è l'unico centro italiano attivo coinvolto
Soprattutto se rossa e lavorata, analisi su 2 milioni di persone
Con il nuovo sensore FreeStyle Libre 2 Plus le persone possono visualizzare il proprio glucosio con una rapida occhiata al cellulare e prendere decisioni appropriate ora con un’accuratezza migliorata (8,2%) e indicato per l’uso dai 2 anni in su
In Italia, secondo le proiezioni Istat, se proseguisse il trend in crescita degli ultimi decenni, nel 2040 il dieci per cento della popolazione avrà il diabete
Commenti