Ancora pochi i farmaci registrati e destinati ai malati terminali
L'Agenzia Italiana del Farmaco ha raccolto le evidenze scientifiche per l'impiego off-label dei medicinali più frequentemente utilizzati nell'ambito delle cure palliative, ovvero delle terapie mirate a garantire la miglior qualità di vita per pazienti con malattie che non rispondono più a trattamenti specifici e la cui diretta evoluzione è la morte.
Ad oggi, infatti, spiega Aifa sul portale, "i trattamenti farmacologici palliativi, pur essendo basati su pratiche consolidate e specifiche linee guida, sono spesso impiegati nella pratica clinica in modo off-label, ovvero in maniera non conforme (per indicazione, via di somministrazione, posologia) alle indicazioni autorizzate dalle agenzie regolatorie.
Pertanto, in alcuni casi, in assenza di alternative autorizzate, l'impiego off-label di medicinali "rappresenta per il clinico l'unica possibilità terapeutica di trattare il proprio paziente". I due documenti pubblicati sul portale dell'Aifa contengono una lista di possibili farmaci da impiegare ai sensi della Legge 648/96 che regolamenta la possibilità di utilizzare medicinali per una indicazione terapeutica diversa da quella autorizzata: nello specifico si tratta di 10 farmaci impiegati off-label nelle cure palliative in età pediatrica e di 8 utilizzati con le stesse finalità nell'adulto. Per ciascun principio attivo individuato è stata preparata una scheda in cui è indicata la specifica indicazione di richiesta di autorizzazione nella pratica clinica e le evidenze a supporto.
Attenzione in particolare per alcune terapie come quelle per depressione, pressione alta e Parkinson ma anche gli antibiotici
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