Convegno "Frontiers in Genito-Urinary Reconstruction"

Il Prof. Salvatore Sansalone, dell'Università di Roma Tor Vergata, introduce gli argomenti del meeting "Frontiers in Genito-Urinary Recostruction UPDATES Tissue Engineering and Penile Transplant" che si terrà a Roma il 13-14 Aprile con il patrocinio di SIA, PTV e SIU

D: Quali i risultati ad oggi nella ricostruzione genitourinaria e quali attese per il prossimo futuro?

R: Fortunatamente la chirurgia ricostruttiva genito-uretrale ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, sopratutto per quanto concerne alcune patologie dell'apparato genitale maschile e il trapianto di pene.

In molte riviste scientifiche autorevoli, come il Lancet, viene descritto che il trapianto di pene rappresenta oggi il presente e non più il futuro della ricostruzione genitourinaria. Attualmente nel mondo sono stati effettuati solo 3 trapianti di pene: il primo in Cina nel 2007, il secondo Johannesburg in un ragazzo di 21 anni dopo una problematica infettiva post-circoncisione tribale e il paziente è riuscito anche ad avere un figlio ed il terzo a Boston in un paziente oncologico che aveva subito un'amputazione;

D: C’è un “sogno” per il chirurgo ricostruttivo?

R: La ricostruzione genitourinaria e il trapianto penieno più che un sogno, rappresentano quella che è una realtà del presente che può dare finalmente una speranza a tutte le persone che o per motivi oncologici, per malattie congenite o traumatiche sono privi dell’organo genitale.

D: Quale è il ruolo dell'impiantistica peniena nella patologia sessuale maschile?

R: Il ruolo delle tecniche chirurgiche di impiantistica peniena nelle patologie peniene può variare. Ad esempio, per i pazienti che soffrono della malattia di La Peyronie, l'impiantistica peniena, intesa come protesi, può risolvere in modo definitivo la problematica sessuale per poter espletare normali rapporti sessuali. Le protesi inoltre possono essere impiantate anche nei pazienti che hanno una disfunzione erettile dovuta a un danno vascolare, tipo pazienti diabetici oppure in pazienti  malattie congenite

D: Quali i maggiori rischi?

R: I maggiori rischi in questi pazienti, essendo l'impianto protesico un corpo estraneo, possono essere quelli infettivi, una perforazione uretrale o una perforazione dei corpi cavernosi. Tuttavia, la maggior parte dei lavori scientifici pubblicati, affermano che il 90% dei pazienti con impianto di protesi peniena si ritiene soddisfatto

D: Impianto penieno: gli aspetti psicologici e di coppia, quanto incidono?

R: Per questi pazienti il counseling psicologico con psicosessuologi è ovviamente fondamentale e indispensabile per la sessualità di coppia, perchè comunque viene a mancare quella che è la normale erezione. Non tutti i pazienti riescono ad accettare l'idea di un'erezione meccanica

D: Malattia di La Peyronie: quando operare?

R: La malattia di La Peyronie, è una malattia che determina una curvatura dell’asta peniena. Inoltre nel 50% dei casi può determinare una  disfunzione erettile. Malattia ad oggi sottostimata che ha una prevalenza del 6-8%. Questa condizione affinchè si possa riparare  prevede un'operazione chirurgica nei pazienti in cui si determina una curvatura tale da impedire un normale rapporto sessuale. Nei casi in cui si associa alla patologia una disfunzione erettile per risolvere il problema in toto si può impiantare una protesi peniena

D: Il programma prevede non solo chirurgia: nel funzionale quali sono gli attuali orientamenti per la cosiddetta riabilitazione postchirurgica?

R: Il programma dell'evento prevede non solo chirurgia. Nell'ambito della tavola rotonda ci sarà un update sul trapianto di pene fatto in pazienti oncologici, in pazienti che hanno subito incidenti o traumi gravi e in pazienti affetti da malattie congenite. In questi casi si può pensare oggi, grazie al sostegno di un couselling psicologico, di andare incontro al trapianto di pene. Un buon counselling è indispensabile per ottenere risultati positivi con l'impiantistica peniena. Infatti, il primo trapianto al mondo effettuato in Cina non è andato a buon fine con un espianto necessario dopo un paio di settimane/20 giorni poiché il paziente, non supportato da couselling, non riusciva ad accettare e riconoscere il nuovo organo.

D: Ultimi anni nella terapia per la DE: più opzioni e offerte per risolvere il problema?

R: Fortunatamente sì. Negli ultimi anni il trattamento farmacologico della disfunzione erettile ha avuto un boom, grazie a quelli noti come inibitori della 5- fosfodiesterasi. Oggi in caso di disfunzione erettile c'è una prima linea terapeutica farmacologica, una seconda linea terapeutica iniettiva e una terza linea che prevede l'impiantistica protesica

D: Si parla di ingegneria tissutale: quali i risultati di oggi e le prospettive prossime?

R: In letteratura ci sono centinaia di articoli sull'ingegneria tissutale nella ricostruzione genito-uretrale. Attualmente l'attenzione dell'ingegneria tissutale si sta focalizzando sull'uretra, canale che porta le urine dalla vescica verso l'esterno. Anche durante il nostro meeting ci sarà un update sull'ingegneria tissutale uretrale.

D: All’evento sarà presente anche il Cardinale Menichelli. Qual è il punto di vista della Chiesa in merito all’impianto penieno?

R: All'interno della tavola rotonda che tratterà del trapianto di pene, sarà presente anche il Cardinale Menichelli, per capire il punto di vista etico e come la chiesa si pone nei confronti di questa rivoluzione nell'ambito dell'ingegneria ricostruttiva e del trapianto di pene. Ovviamente si arriva a parlare di trapianto di pene per le persone che hanno subito amputazione per malattie oncologiche, incidenti, traumi e malattie congenite. e quant'altro. Questo confronto scienza-etica  può essere utile per aprire nuove prospettive future.

A.N. L.IT.COM 03.2018.3516