Canali Minisiti ECM

Arriva l'Atlante genetico dei tumori, le cure saranno più precise

Oncologia Redazione DottNet | 05/04/2018 19:21

Redatto l'identikit delle 10.000 anomalie che li scatenano. Intervista con Giuseppe Novelli

Pronto l'Atlante genetico dei tumori: si chiama 'PanCancer' e ne raccoglie l'identikit di 10.000 che appartengono a 33 famiglie. Riscrive i libri di testo sul cancro e permetterà di ottenere cure più precise perché ha individuato le anomalie genetiche da colpire. L'impresa colossale è pubblicata in 29 articoli su 4 riviste, Cell, Cancer Cell, Cell Reports e Immunity e ha richiesto 10 anni di studi. E' il punto di arrivo del progetto internazionale dell'Atlante del genoma del cancro, finanziato con 300 milioni di dollari dagli americani National Institutes of Health.

Guardare queste mappe dei tumori, per genetisti e oncologi, è stato "come guardare la Terra dall'orbita per la prima volta: finalmente abbiamo il quadro completo del cancro e vediamo che la sua complessità non è infinita, come avevamo pensato finora" ha detto Josh Stuart, dell'università della California a Santa Cruz. Questa analisi per il direttore dei Nih, Francis Collins, "fornisce una comprensione senza precedenti di come, dove e perché i tumori si presentano nell'uomo".

Analizzando il Dna di 10.000 tumori, l'Atlante ha permesso di identificare tre processi cruciali che portano allo sviluppo di questa malattia: le mutazioni genetiche, sia ereditarie, sia acquisite durante la vita; l'influenza dell'ambiente sull'attività dei geni; i 'trucchi' che i tumori utilizzano per sfuggire ai posti di blocco del sistema immunitario. Inoltre è stato visto che oltre la metà dei tumori analizzati è dovuto a mutazioni genetiche che potrebbero essere colpite con farmaci già disponibili.

"In ogni tumore analizzato, sono state identificate le mutazioni genetiche che lo caratterizzano" ha rilevato il genetista Giuseppe Novelli, rettore dell'università Tor Vergata di Roma. Sono state individuate, ha aggiunto "sia le cosiddette mutazioni Driver, ovvero i conducenti, che spingono in avanti il tumore, sia le mutazioni Passenger, cioè i passeggeri che non guidano, ma possono contribuire al tumore, perché saltano sulla macchina e possono renderla più veloce".

Inoltre, è stato visto che alcuni tumori possono essere raggruppati in base alle loro somigliane molecolari: ad esempio un gruppo è formato dai tumori a cellule squamose della testa e del collo, del polmone e della vescica, della cervice e dell'esofago, che sono simili sotto questo profilo, e un altro gruppo è formato dai tumori dello stesso sistema di organi, come stomaco, colon e retto. Tradizionalmente, ha detto Li Ding, della Washington University, "abbiamo trattato i tumori in queste aree come malattie completamente diverse, ma studiando le loro caratteristiche molecolari, ora sappiamo che questi tumori sono strettamente correlati e questo è importantissimo per programmare le cure".

Novelli, "ora guardiamo il nemico negli occhi"

L'Atlante genetico dei tumori è una rivoluzione: permette di guardare il nemico degli occhi e combatterlo meglio, perché per la prima volta abbiamo la sua carta d'identità. Per il genetista Giuseppe Novelli, rettore dell'università Tor Vergata di Roma, il risultato, frutto di 10 anni di ricerche, è paragonabile quasi al sequenziamento del genoma umano ottenuto nel 2001. "E' straordinario: vediamo una serie di mappe dei tumori complete di tutte le indicazioni" ha detto il genetista.

"Come in una cartina geografica - ha aggiunto - ci sono: le strade principali, le stradine collegate, quelle senza uscita". Da tutto questo si vede perché alcuni tumori sono più veloci di altri: "significa che hanno imboccato un'autostrada e sono riusciti a neutralizzare sia i geni 'guardiani', che dovrebbero bloccarli, sia i posti di blocco del sistema immunitario, mentre altri procedono più lenti perché hanno preso la stradina di campagna". Oltre alle strade intraprese dalle cellule tumorali, l'Atlante comprende anche le alterazioni genetiche che caratterizzano ogni singolo tumore e che sono una sorta di firma molecolare.

Da questo c'è la conferma che "il cancro è una malattia del Dna, ma questo non vuol dire che è genetica, cioè ereditaria, significa che è dovuta ad alterazioni dei geni". Queste possono essere dovute ad ambiente e stili di vita, "ma anche a cause naturali, perché le cellule si dividono in continuazione, sbagliando ogni tanto nella copiatura del genoma soprattutto con l'avanzare dell'età, e se gli errori non vengono corretti possono portare al tumore". Dalle mappe genetiche dei 10.000 tumori analizzati, ha rilevato Novelli "vediamo anche che ogni tumore è diverso da un altro e che anche le mutazioni del Dna presenti in ogni tumore sono diverse e non tutte contribuiscono allo stesso modo allo sviluppo della malattia".

Ma censirle su un numero così elevato di tumori permette di mettere a punto cure sempre più precise e, soprattutto, ha rilevato Novelli, "di utilizzare farmaci già esistenti e usati per curare altre malattie". Si tratta del cosiddetto riposizionamento dei farmaci: "si basa sul principio di utilizzo di un farmaco 'vecchio' per nuove indicazioni terapeutiche". Oggi, ha concluso, questo "è possibile proprio identificando nuovi bersagli molecolari, come ha fatto questo studio, e grazie alla bioinformatica che permette di analizzare grandi quantità di dati".

Fonte: ansa

Commenti

I Correlati

Cinieri: "Sono problemi che interessano quasi tutte le patologie oncologiche"

A più di cinque anni dall’arrivo in Italia della prima terapia genica, le CAR-T sono una realtà nella pratica clinica: crescono i successi nel trattamento di alcune patologie onco-ematologiche

Il trattamento in prima linea con daratumumab in somministrazione sottocutanea e in combinazione con bortezomib, lenalidomide e desametasone ha mostrato nei pazienti eleggibili a trapianto una sopravvivenza di circa 17 anni

I risultati di uno studio della Fondazione Tettamanti e dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII sono stati pubblicati sul “Blood Cancer Journal”

Ti potrebbero interessare

Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia

Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti

Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica

I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib

Ultime News

Più letti