Ma chi 'svapa' arriva spesso alle sigarette. Allo studio un aumento delle tasse
Le e-cig, ovvero le sigarette elettroniche, spopolano tra gli adolescenti nelle scuole degli Stati Uniti e gli esperti lanciano l'allarme: i giovani che 'svapano' nicotina hanno un maggior rischio di utilizzare, poi, sigarette vere. Un fenomeno, quello della dipendenza da nicotina, per arginare il quale numerosi studi indicano però una soluzione precisa: l'aumento della tassazione sui prodotti del tabacco. A segnalare il fenomeno in Usa è il New York Times, che cita i casi di diversi istituti superiori, dal Maine alla California fino al Michigan, che hanno iniziato a multare e sospendere gli studenti trovati a usare e-cig. Il timore è di danni alla salute e che i giovani passino poi alle sigarette vere, oltre al fatto che la 'penna' per fumare può essere usata anche per la marijuana.
Tanto che nel New Jersey si è iniziato a testare per le droghe gli studenti trovati con e-cig. Il ricorso alle sigarette elettroniche è sempre più diffuso, come dimostrano diversi studi citati dal New York Times. Il più recente, del 2017, è stato commissionato dai National Institutea of health e mostra che almeno l'11% dei liceali di 17-18 anni svapa e-cig con nicotina e che, di questi, il 24% lo fa quotidianamente.
Lo confermano cinque studi pubblicati insieme dalla rivista Lancet in uno speciale dedicato all'argomento, secondo cui sono le fasce più povere della popolazione che avrebbero i maggiori benefici. "Ogni anno 100 milioni di persone sono spinte alla povertà a causa della spesa per le cure - sottolinea il segretario generale dell'Oms Thedros Adhanom Ghebreyesus in un editoriale - e il costo delle malattie non trasmissibili è la prima causa di questo scandalo". Queste malattie fanno ogni anno 38 milioni di morti nel mondo, sottolinea Adhanom Ghebreyesus, e tutti sono causati o hanno una forte componente nell'abuso di alcol, tabacco o per la dieta poco salutare. In uno degli studi, coordinato dall'italiano Franco Sassi dell'Imperial College di Londra, è stato esaminato l'andamento dei prezzi e dei consumi di 13 paesi sia in via di sviluppo che sviluppati, applicando un modello matematico per calcolare l'effetto sul rischio di malattie. Dalla ricerca è emerso che i migliori benefici per la salute da un aumento delle tasse vengono visti proprio nelle fasce povere della popolazione, che sono anche quelle più esposte.
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