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Addio alla professione: gli Mmg preferiscono la pensione

Medicina Generale Redazione DottNet | 03/05/2018 21:25

Aumenta del 21% il numero di medici che chiedono la pensione: in dieci anni saranno oltre 33mila i camici bianchi che lasceranno il lavoro

Addio alla professione: i medici di medicina generale fuggono verso la pensione e non bastano i sostituti. L’incremento dei nuovi pensionati della medicina generale fa registrare un + 21,1%, con un costante aumento dell’età media al momento del pensionamento. Il dato, che aveva raggiunto nel 2012 un minimo di 65 anni, ha registrato una crescita continua fino ai  67,6 anni del 2017.

Complessivamente i medici di famiglia andati in pensione lo scorso anno sono stati 1.720, con un +21% rispetto all’anno precedente (quando erano stati 1.420) e un +92% rispetto alle 898 unità del 2014. Il bilancio mette in risalto anche un importante incremento del numero dei nuovi titolari di trattamenti pensionistici ordinari rispetto al 2016.

La gestione che registra la variazione minore è la ‘Quota B’ del Fondo generale (+1,36%), mentre la specialistica ambulatoriale presenta l’aumento maggiore (+35,96%).

Nei prossimi cinque anni, dal 2018 al 2022 i pensionamenti nelle regioni italiane saranno così frazionati: Abruzzo 469, Basilicata 228, Calabria 580, Campania 1619, Emilia Romagna 1123, Friuli Venezia Giulia 280,  Lazio 1313, Liguria 343,  Lombardia 1802, Marche 453, Molise 141, Piemonte 748, Puglia 1140, Sardegna 522,  Sicilia 1396, Toscana 1085, Trentino Alto Adige 193, Umbria 308, Valle d’Aosta 30, Veneto 1135. Per un totale nazionale di  14908.

Ma il dato più preoccupante arriva nelle proiezioni dei prossimi dieci anni, con la cifra record di  33392 camici bianchi che lasceranno gli studi: Abruzzo 977, Basilicata 533, Calabria 1579,  Campania 3670, Emilia Romagna 2217, Friuli Venezia Giulia 650,  Lazio 3049, Liguria 818,  Lombardia 4167, Marche 921, Molise 311, Piemonte 1997, Puglia 2593, Sardegna 1207,  Sicilia 3250, Toscana 2069, Trentino Alto Adige 396, Umbria 578, Valle D’Aosta 69, Veneto 2341.

Il picco peggiore arriverà nel 2022 quando i medici che andranno in pensione saranno  3902. Questo il dettaglio: Abruzzo 116, Basilicata 57, Calabria 160,  Campania 425, Emilia Romagna 281, Friuli Venezia Giulia 81, Lazio 334, Liguria 87,  Lombardia 448, Marche 137, Molise 43, Piemonte 219, Puglia 307, Sardegna 136, Sicilia 379, Toscana 271, Trentino Alto Adige 47, Umbria 88, Valle d’Aosta 7, Veneto 279.

Ad aggravare la situazione è anche l'esiguo numero di borse per il corso di formazione in medicina generale messe a disposizione: le 1100 all'anno consentiranno solo l'ingresso, nel 2028, di 11mila medici, mantenendo un saldo in negativo a quella data di oltre 22mila unità.

Intanto sono stati pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Lombardia 581 ambiti carenti per la medicina generale. A questi si aggiungono 33.500 ore per la Continuità assistenziale (ex Guardia Medica)

"I numeri parlano da soli", ha dichiarato il neo segretario Regionale della Fimmg Gabriella Levato a Fimmg Notizie. "I posti liberi solo nell’ATS metropolitana di Milano sono 251 e siamo certi che non saranno tutti coperti, ma la situazione è drammatica anche nelle altre ATS lombarde: Bergamo 64, Brescia 50, Brianza 32, Val Padana 52, Pavia 27, Insubria 82, Montagna  23).

"Molti medici di famiglia sono andati in pensione a 70 anni, altri a 68, altri ancora hanno chiesto il pensionamento anticipato", ha aggiunto Levato "Ci aspettavamo numeri decisamente più bassi. Questo è un indicatore di disaffezione per una professione che deve essere rilanciata, potenziando l’organizzazione degli studi medici che ormai necessitano di una presenza costante di personale di front office e di infermieri. Senza queste risorse la strada è segnata: con il carico burocratico e gli obblighi amministrativi sempre più complessi, il tempo dedicato a ciascun paziente nella relazione di cura progressivamente sparirà."

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