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Cancro al colon, alcune cellule tumorali nascono già aggressive

Oncologia Redazione DottNet | 17/05/2018 13:51

Possibile in futuro evitare a pazienti trattamenti non necessari

Le caratteristiche che rendono un tumore in grado di diffondersi nel resto del corpo sono presenti nelle cellule cancerogene fin dall'inizio, e non vengono acquisite col passare del tempo. I risultati di uno studio pubblicato su Pnas potrebbero portare a una migliore identificazione dei polipi destinati a svilupparsi nel cancro del colon-retto metastatico ed evitare così il trattamento non necessario di pazienti con formazioni innocue.   Il cancro al colon retto di solito inizia come un piccolo polipo e, grazie a tecnologie di screening migliorate, viene diagnosticato sempre più spesso in fasi precoci. Tuttavia ad oggi non esiste un modo specifico per differenziare i tumori benigni e maligni in fase precoce.

Quindi i ricercatori della University of Southern California(USC) di Los Angeles, hanno deciso di individuare le caratteristiche cellulari che potrebbero portare questi polipi a diventare invasivi.

Nel nuovo studio, sono stati analizzati 19 tumori colorettali umani. Segni genetici di "movimento anormale delle cellule precoci" sono stati trovati in 9 dei 15 tumori maligni e in nessuno dei quattro benigni. In pratica i tumori maligni avrebbero una firma genetica, che consiste nella capacità di "movimento delle cellule" e che è presente già nella fase iniziale. E questa caratteristica li rende in grado di creare metastasi, ovvero neoplasie secondarie in altre parti del corpo. I risultati suggeriscono che potrebbe essere possibile distinguere tra crescita mortale e innocua già in fase iniziale e capire quindi quali pazienti possono trarre beneficio da un trattamento aggressivo. Gli autori avvertono però che è necessario replicare i risultati con campioni molto più grandi. 

fonte: pnas

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