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Farmacie al top delle dichiarazioni con un reddito di 121mila euro

Farmacia Redazione DottNet | 31/05/2018 20:59

Impianti sportivi e pescatori, redditi sotto i 5.000 euro

Le farmacia hanno fatto registrare un reddito medio d'impresa di 121 mila euro portandosi così tra i primi posti nella top list delle dichiarazioni. Dal lato opposto ci sono i commercianti ovvero la categoria con il reddito medio più basso (in media circa 23.600 euro) tra i soggetti sottoposti agli studi di settore, mentre i più ricchi sono i professionisti, con praticamente il doppio, oltre 47.700 euro.

I dati sulle dichiarazioni dei redditi 2017 pubblicati dal Dipartimento delle Finanze scattano la consueta fotografia del lavoro autonomo e d'impresa, delineando un quadro che di anno in anno conferma la suddivisione tra 'ricchi' e 'poveri' e da cui emergono in media redditi molto bassi, specialmente per alcune categorie.

Pescatori, ma anche titolari di mercerie e di centri termali, produttori di ceramica e terracotta sono i lavoratori autonomi che guadagnano meno, addirittura nel caso della pesca, delle cure termali e della gestione di impianti sportivi meno di 5.000 euro l'anno.

Poco sopra la soglia dei 10.000 euro dichiarano i calzolai, i giocattolai, le librerie, le profumerie, i commercianti di cartoleria e prodotti per l'ufficio così come quelli di bigiotteria e articoli da regalo, di animali domestici e le lavanderie. All'opposto invece, gli studi notarili, con un reddito medio di 285.000 euro, in aumento rispetto all'anno precedente, e le farmacie, con un reddito medio d'impresa di 121 mila euro, e una larga fetta di professionisti.

L'applicazione degli studi di settore ha riguardato nel 2016 circa 3,2 milioni di soggetti (62,2% persone fisiche), in calo del 5,1% rispetto all'anno precedente principalmente per effetto dell'aumento delle adesioni al regime forfettario, diventato più fruibile nella legge di bilancio 2016 e che non prevede l'applicazione degli studi ai soggetti che vi aderiscono. I ricavi/compensi totali dei contribuenti soggetti agli studi di settore sono risultati pari a 723 miliardi di euro, con una lieve variazione rispetto al 2015 (+0,7%) e andamenti leggermente differenziati tra i settori: quello dei servizi mostra l'incremento maggiore (+1,5%), seguito dalle attività manifatturiere (+0,2%); sostanzialmente stabile risulta il commercio, mentre le attività professionali mostrano un lieve calo (-0,3%).

Il reddito totale dichiarato è pari a circa 107 miliardi di euro, in linea rispetto all'anno precedente; il reddito medio dichiarato è pari a 30.360 euro per le persone fisiche (+6,2%), a 41.820 euro per le società di persone (+3,7%) e a 33.240 euro per le società di capitali ed enti (+3,9%). Sul fronte Iva, i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione sono invece circa 4,9 milioni, con un calo rispetto all'anno precedente del 4,5%, che - anche in questo caso - riflette principalmente la mancata presentazione della dichiarazione da parte dei soggetti che hanno aderito al regime forfetario. Le soglie di accesso sono state infatti alzate, come per gli studi di settore, dalla Legge di Bilancio 2016.

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