Tutte le associazioni si schierano con il titolare del dicastero della Salute plaudendo alle sue dichiarazioni
L'apertura del ministro della Salute Grillo nei confronti delle parafarmacie e della fascia C non è passata inosservata. La liberalizzazione dei farmaci di fascia C, a costo zero per lo Stato, oltre ad introdurre elementi di concorrenza reale nel settore, permetterebbe un contingentamento dei prezzi dei farmaci con ricetta che i cittadini pagano d tasca propria e una migliore capacità dei farmaci equivalenti di affermarsi a tutto vantaggio del prezzo pagato” scrivono in una nota il Movimento nazionale liberi farmacisti e la Confederazione unitaria delle libere parafarmacie italiane commentando il programma della nuova ministra. “Il neoministro è nel giusto solco del cambiamento” commentano Mnlf e Culpi “e sin da ora siamo pronti a sostenere una battaglia che porterà risparmi, investimenti e nuova occupazione nel settore”.
Viva soddisfazione anche da parte del presidente di Lpi, Ivan Ruggiero: “Ho realizzato un corposo dossier che ho già inviato al ministro della Salute” annuncia Ruggiero in una nota, spiegando che si tratta di “un programma molto ambizioso che intendo portare avanti a livello nazionale con tutte le Regioni d’Italia”. Il fine, spiega il presidente di Lpi, è quello di dimostrare che “le parafarmacie, se opportunamente integrate nel sistema farmaceutico, possono rappresentare una risorsa per le Regioni, Asl e Stato, contribuendo alla diminuzione della spesa pubblica del Ssn, ma anche all’efficienza dei servizi offerti sul territorio, schierandosi al fianco delle Asl, con personale “aggiunto” qualificato, appunto il farmacista e soprattutto mantenendo sempre alti i livelli di servizio”. Daniele Viti di Unaftisp, la sigla dei farmacisti titolari di sola parafarmacia presieduta, non ha dubbi: “Ci aspettiamo che questo Governo sarà in grado di affrontare e risolvere l’annoso problema in capo al comparto farmaceutico dove non si è mai chiuso il processo delle liberalizzazioni iniziate nel 2006” si legge nella nota diramata dalla nuova sigla. “Ci auguriamo che i nuovi ministri valorizzino la figura del farmacista che opera in parafarmacia (pensata come risorsa e oggi in piena crisi), luogo dove questi ha investito le proprie risorse economiche contemporaneamente sulla professione e sulla propria attività, con risultati spesso sconfortanti che hanno portato a molte chiusure, causa un sistema ingessato che non permette la libera professione come negli altri paesi europei”.
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