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Toscana, contro le liste esami e visite mediche fino a mezzanotte

Sanità pubblica Redazione DottNet | 23/07/2018 18:57

Nel Lazio il M5S chiede una stretta sull'intramoenia e monitoraggio sull'operato dei dirigenti. Intanto l'intersindacale invoca un incontro per il rinnovo del contratto

Da una parte c'è la Toscana che per abbattere le liste di attesa programmerà tac e risonanze magnetiche fino a mezzanotte, con visite ed esami in nuove fasce orarie. Dall'altra la proposta del M5S Lazio che invece chiede la "Condivisione delle agende di tutte le strutture sanitarie, pubbliche e private accreditate, con il Cup e la Regione Lazio per porre fine ai favoritismi clientelari nell'assegnazione degli appuntamenti per esami o visite mediche; stretta sull'intramoenia e più investimenti sulla sanità pubblica con aumento di personale, macchinari, orari e giorni di disponibilità. E ancora: sistemi di monitoraggio sui risultati dell'abbattimento dei tempi d'attesa con verifica dell'operato del direttore generale dell'Asl, pena la rimozione dal ruolo; revisione delle priorità di erogazione delle prestazioni, con tempi certi, e sanzioni per le strutture che non contribuiscono a rispettarli".

C'è, dunque, ancora molta confusione nella gestione della sanità italiana con i medici del Servizio pubblico che ancora non sanno nulla del loro contratto. Tanto che l'organizzazione intersindacale della dirigenza, medica veterinaria e sanitaria ha richiesto al Vice Ministro dell'Economia, Massimo Garavaglia, un incontro sulla questione relativa al rinnovo del contratto di lavoro (ccnl) della categoria.

"Dopo nove anni di blocco - sottolinea l'intersindacale nella lettera inviata per la richiesta di incontro con il vice ministro Garavaglia - si sta discutendo all'Aran il ccnl 2016-2018 della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria. La possibilità che la trattativa si concluda positivamente e dia al personale e alle aziende sanitarie nuova energia in ogni Regione dipende però dal superamento positivo di alcuni punti critici". Per questo, affermano i sindacati di categoria, "riteniamo decisivo il suo interessamento, anche in vista del confronto con le Regioni che si terrà nei prossimi giorni, in particolare per sbloccare la trattativa all'Aran che procede solo sul piano tecnico, su aspetti che non hanno rilevanza economica". Una trattativa, conclude l'intersindacale, "che dopo nove anni necessita quanto prima della completa disponibilità delle risorse indispensabili alla stipula di un contratto nazionale fondamentale per l'efficienza della sanità pubblica del Paese".

Dicevamo dell'innovativo accordo firmato ieri in Regione Toscana dal governatore Enrico Rossi, dall'assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi, e dalle rappresentanze sindacali della sanità. La novità, annunciata all'inizio di luglio, dà la possibilità alle aziende di acquistare le prestazioni aggiuntive dai propri professionisti, medici, infermieri e tecnici. I cittadini potranno usufruirne tramite le normali prenotazioni al Cup. "Si fa ricorso - ha spiegato Saccardi - all'attività interna di medici che sono già al servizio del sistema sanitario regionale. L'accordo riguarda la quantità e il costo della prestazione che le aziende sanitarie potranno acquistare in forma di attività libero professionale. Consentiamo al nostro personale di poter lavorare la sera fino a mezzanotte e il sabato pomeriggio per poter aumentare l'offerta e abbattere le liste d'attesa". Circa dieci i milioni di euro messi a disposizione del progetto che, è stato spiegato, entrerà in vigore presumibilmente a fine anno. Per Rossi, "l'obiettivo è valorizzare la sanità pubblica, e penso che con gli operatori questi risultati li raggiungeremo". "C'e' bisogno - ha spiegato ancora - che i cittadini e gli operatori si sentano dire che la politica investe sulla sanità pubblica. Come Regione lo stiamo facendo, gradiremmo che venisse fatto anche a livello nazionale". Ad esempio, "il superticket introdotto da Tremonti nel 2011: sarebbe importante se nella discussione sulla finanziaria venisse tolto. È una discussione che possiamo fare anche a livello regionale, ma in primo luogo spetta al livello nazionale".

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