In aumento i casi di attacchi verbali e fisici
Sono passati cinque anni da quel settembre del 2013 in cui la psichiatra barese Paola Labriola venne uccisa da un suo paziente. Un episodio che ha squarciato il velo di un fenomeno sempre più in crescita, ovvero le aggressioni ai medici: uno su due, nell'ultimo anno, è stato aggredito a parole, mentre il 4% è stato vittima di violenza fisica, come affermano i professionisti. E' dedicata a loro la Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari che si è svolta a Bari e indetta dalla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo). Per cercare di mettere a fuoco i numeri del fenomeno la Fnomceo ha predisposto un questionario online, a cui hanno risposto sinora più di 5000 professionisti sanitari da tutte le Regioni.
"Sono soprattutto le problematiche organizzative e le inefficienze delle Aziende Sanitarie a ricadere sugli operatori", sottolinea Andrea Filippi, segretario nazionale Fp Cgil Medici. "Spesso - spiega - si viene aggrediti perché l'ambulanza tarda ad arrivare, per le liste d'attesa, per le carenze di personale, per il sovraffollamento dei Pronto Soccorso". Questa vera e propria emergenza è esplosa negli ultimi mesi al punto da stimolare l'intervento della politica. "Il mio primo atto normativo è stato un ddl per contrastare questo fenomeno", ricorda il ministro Giulia Grillo in un messaggio video indirizzato agli organizzatori della Giornata. Approvato dal Consiglio dei Ministri l'8 agosto scorso, ricorda il ministro, il Disegno di Legge iniziativa governativa "istituisce un Osservatorio nazionale che monitorerà il fenomeno e prevede un'aggravante per reati di questo tipo. Ho voluto che fosse un ddl per consentire a tutte le forze politiche di dare in merito il loro contributo". Paola, conclude Anelli ricordando la collega, "aveva più volte denunciato di non svolgere la sua professione in condizioni di sicurezza. La sua morte ci insegna che non bastano più le parole: è il momento delle decisioni e delle azioni"
Rafforzate le cure palliative e introdotti poteri di commissariamento per le Regioni inadempienti. Escluse dal Ssn le procedure attuative del fine vita, previsto un Comitato nazionale
Cartabellotta: "Le segnalazioni sulla difficoltà di accesso al PLS arrivano oggi da tutte le Regioni, evidenziando criticità ricorrenti: complessità burocratiche, carenza di risposte da parte delle ASL, troppi assistiti"
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Conversano: ‘Attivare logica dell’investimento, notevole ritorno economico e sulla salute dei cittadini’
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro
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Nursing Up: "Mai così tante. In nessun ospedale agenti dopo le 24"
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