I consiglieri di centrodestra sono contrari alla cessione ai privati
Spaccatura in maggioranza, in consiglio comunale a Genova, in occasione della commissione consiliare sulla cessione delle otto farmacie comunali. L'amministrazione da mesi ha confermato la volontà di cederle, in blocco, per recuperare circa 10 milioni. La delibera era pronta per essere portata in giunta per poi essere sottoposta al voto del consiglio comunale. Stamani diversi consiglieri di maggioranza hanno espresso contrarietà. Se Lorella Fontana, capogruppo della Lega e Luigi Grillo (Forza Italia) hanno chiesto un maggiore approfondimento per alcune perplessità sulla decisione di vendere attività pubbliche in attivo, altri consiglieri come Davide Rossi e Maurizio Amorfini (Lega), si sono detti non disponibili a votare la decisione.
Anche Franco De Benedictis (Noi con l'Italia), Valeriano Vacalebre e Ubaldo Santi (FdI) hanno criticato l'ipotesi di vendita. Prima di presentare la delibera in giunta e poi in consiglio sarà necessaria quindi una riunione di maggioranza ma trovare un compromesso non sarà semplice. Contro la vendita l'opposizione: M5S, Chiamami Genova, Lista Crivello e Pd che pure aveva dato il via libera nel 2013, durante il governo Doria, alla cessione di 3 farmacie comunali. La commissione ha riacceso la battaglia sindacale: "Metteremo in campo, come avvenuto per la difesa delle altre partecipate comunali, tutte le azioni utili per scongiurare un regalo ai privati, difendere il lavoro e la socialità", scrivono in una nota congiunta Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. Le 8 farmacie comunali genovesi hanno 43 dipendenti che, in caso di vendita, dovrebbero essere riassunti dai privati in base alla clausola sociale.
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