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Morbillo: dal 2000 meno 80% di morti all'anno, ma è boom nel 2017

Infettivologia Redazione DottNet | 08/12/2018 12:49

Rapporto Oms, in 17 anni salvate nel mondo 21 milioni di vite

Grandi progressi nella lotta contro il morbillo sono stati fatti negli ultimi 17 anni nel mondo, grazie a una sempre maggiore diffusione del vaccino. Al punto che, dal 2000 al 2017, le morti causate da questa malattia sono diminuite dell'80% e 21 milioni di vite sono state salvate. Ma questi passi avanti sono ora messi in crisi da un rallentamento delle immunizzazioni, che ha portato, nel 2017, a un'impennata del 30% dei casi e del 20% delle morti. A tracciare il quadro è il rapporto 'Progressi verso l'eliminazione del morbillo', pubblicato sulla rivista online dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC).    Malattia molto contagiosa, il morbillo è meno innocuo di quanto non sia normalmente ritenuto: su 100 persone che lo contraggono, 30 sviluppano una qualche complicanza, come otiti, diarrea, polmoniti e, più raramente, encefaliti.

Da qui i tanti sforzi per debellarlo, che hanno portato tra il 2000 e il 2017, ad un aumento della copertura della prima dose di vaccino dal 72% all'85%.

Grazie a questo, secondo il rapporto a cura dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'incidenza annua di casi è diminuita dell'83% (passando da 145 a 25 casi per milione di abitanti) e la mortalità annuale è calata dell'80%, passando da 545.000 decessi nel 2000 a 110.000 nel 2017. Tuttavia questi sforzi vedono un preoccupante rallentamento. La copertura vaccinale per la prima dose, dopo anni di crescita, è da un paio di anni stagnante e ancora di 10 punti inferiore a quel 95% necessario per arrestare la circolazione del virus. Inoltre nel 2017, l'incidenza del morbillo, invece che diminuire, è aumentata in 5 delle 6 Regioni Oms, in particolare in America, Europa e Mediterraneo Orientale e i casi cresciuti complessivamente del 30%. Di conseguenza dal 2016 al 2017, il numero delle morti è aumentato del 20%, passando da 90.000 a 110.000.

E in alcuni Paesi, come il Venezuela, è tornata la trasmissione endemica del virus, precedentemente interrotta. A fronte del rischio di veder sprecare gli sforzi fatti negli anni passati, è arrivato oggi dai ministri della Salute europei il via libera ad una raccomandazione che incoraggia l'uso dei vaccini e la lotta alla disinformazione "che attraverso i social media e i no-vax ha alimentato concezioni sbagliate". Nel provvedimento, non vincolante, gli Stati membri vengono invitati ad aumentare la copertura vaccinale per arrivare entro il 2020, in particolare per il morbillo, ad una copertura del 95%. "Resto un sostenitore instancabile dei vaccini salvavita e lavoro con gli Stati membri per tenere il tema alto nell'agenda europea", ha detto il commissario alla Salute Vytenis Andriukaitis.

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